Il rapporto con la Juve, i migliori giocatori allenati e non: le parole di Lippi

In una lunga intervista rilasciata ai microfoni di La Repubblica, l'ex CT azzurro Marcello Lippi ha parlato della sua esperienza sulla panchina della Juventus, sul rapporto con il club bianconero, sui giocatori più importanti allenati e tanto altro. Ecco le sue parole:
"Io e la Juventus che vince il primo Scudetto con me in panchina eravamo modernità. Credo che quella squadra rappresentasse già benissimo la mia idea di calcio: aggressiva in ogni zona del campo, organizzata ma senza l'ossessione della tattica che oggi ha contagiato un po' tutti. Avevo giocatori disposti al sacrificio. La cosa più difficile è capire cosa hanno dentro le persone e poi allenarle nella testa. Come giocano, quello si comprende al volo".
"Cosa avrà mai di speciale il mio rapporto con quello della Juventus: la storia e la competenza delle persone che se ne occupano. La diversità la noti davvero soltanto quando ci sei dentro. La Juventus non è solo la squadra più amata ma anche quella più detestata: è antipatica perché ha vinto tanto. Allora io dico che è proprio bello essere antipatici. E sullo Scudetto non mi stupirei se tornasse in gioco anche la Juve".
"Il dico cje Del Piero è il più grande giocatore allenato, non posso non pensare a Zidane. Se dico Zidane però non posso pensare a Del Piero. Poi c'è anche Vialli, che mi manca: generoso, ironico, intelligentissimo, un fuoriclasse e un mattacchione. Anche Conte era un punto di riferimento per me".
"Su me e Roberto Baggio hanno ricamato tanto, una stupidaggine. Mentre tra i più forti che non ho allenato ci sono Maradona, Messi, van Basten e Pelé".
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