Il rispetto per la Juventus, l'infermeria e le difficoltà: le parole di Pep Guardiola
Il Manchester City è arrivato a Torino in vista della sfida di domani sera contro la Juventus, valida per la sesta giornata della fase campionato di Champions League. Alla vigilia del match, come di consueto, Pep Guardiola ha parlato alla stampa per presentare il match tra la sua squadra e i bianconeri. Queste le sue parole.
"La Juventus è la Juventus. In Italia è la squadra migliore, una squadra storica, abituata a giocare con molta pressione, la qualità c'è. Vedete cosa sta cercando di fare Thiago Motta, hanno delle variazioni incredibili nel gioco".
"Lottiamo per tornare a essere la squadra che siamo stati ma dopo 8-9 anni un periodaccio ci può stare, ma torneremo. Queste cose succedono: la cosa eccezionale e strana è vincere 11 campionati su 14. Questo prima o poi doveva succedere dopo aver vinto quattro campionati di fila e sei degli ultimi sette. Prima o poi tornerà il sole, è normale, succede a tutte le squadre e allenatori del mondo. Non è normale che dobbiamo vincere il Triplete ogni anno".
"Tutto quello che chiedo è di riavere i giocatori. Ma nel frattempo amo essere in questa posizione. Preferirei non esserci, ma ho pensato che fosse un privilegio, vincere sei Premier League su sette non è normale. Immagino che sia una eccezione".
"Non credo che Foden e Kovavic scenderanno in campo. Forse qualche minuto per Kova, ma non credo. Però è bello averli di nuovo in squadra e in allenamento, e ovviamente che abbiano viaggiato con noi. Ciò che ci salverà è il modo in cui giochiamo. Gli errori sono conseguenze del non giocare come dobbiamo giocare. Dobbiamo giocare in modo così semplice, la nostra forza è la palla. La nostra forza in questi otto o nove anni è stata quella di correre come una squadra disperata quando non avevamo la palla, e con la palla è stata quella di essere incredibilmente piazienti. Non chiedo giocate come Cristiano Ronaldo e Lionel Messi, non lo chiedo. Sono unici. Devono fare ciò in cui sono bravi".
"Ho piena fiducia nella squadra anche se i risultati da ora in poi saranno ancora peggiori. La fiducia nella mia squadra è innegabile. La fiducia nella mia squadra c'è sempre perché mi hanno dato il privilegio, dopo nove anni seduti qui, di essere qui. Non dimenticherò mai questo periodo, quello che Rico Lewis ha fatto per noi, come quello che Josko Gvardiol ha fatto per noi, così come Bernardo, Gundogan ed Erling Haaland. Giocare tutti i minuti durante il periodo più duro, questo non lo dimenticherò".