Il ritorno del Cholismo e il crollo inaspettato del Barça
Prove di forza e ribaltamenti inaspettati. È la Liga che si accende, è l'Atletico Madrid del Cholo Simeone che chiude il 2024 in vetta alla classifica spagnola. Nel sabato sera di Barcellona i blaugrana si sono incastrati su loro stessi, sprecando occasioni a ripetizione e subendo la più dura delle leggi di un Cholo che mai era riuscito a battere i catalani a domicilio.
Una vittoria che ha significato il sorpasso dell'Atleti sul Barça, con un distanziamento di 3 punti nonostante una gara da recuperare per i colchoneros, oggi sono evidentemente candidati alla vittoria finale. Lo sono insieme ai rivali appena sconfitti e a un Real Madrid vicinissimo, in una corsa a tre intensa ed equilibrata come in Spagna non si vedeva da anni.
I limiti del Barcellona
Ad emergere però non sono stati soltanto i meriti degli ospiti, bravi a sfruttare le pochissime occcasioni create e a resistere ai ripetuti attacchi, ma anche i limiti dei padroni di casa principalmente sotto i due aspetti.
Vedere una squadra giocare questo tipo di calcio senza una delle sue stelle principali, Lamine Yamal, e contro una big, è sicuramente un fattore molto apprezzabile. Tuttavia, a un dominio evidente sia nel primo che nel secondo tempo, gli uomini di Flick hanno contrapposto un'indecisione preoccupante nel trasformare le occasioni create in gol, alla quale si è poi aggiunta la facilità dei colchoneros di ribaltare il fronte in momenti topici della gara.
- 2.54 xG contro 0.63 xG. Una differenza evidente che in tiri totali si traduce in 19 blaugrana contro 5 dell'Atletico. Una superiorità quadruplicata nelle occasioni non solo per quanto concerne l'aspetto quantitativo, ma anche dal punto di vista qualitativo. Tutti si sono fatti incantare da un Oblak straripante e dalla pressione di una sfida così importante; da Fermín Lopez a Dani Olmo, fino ai più esperti Raphinha e Lewandowski.
- Poi i problemi riguardanti il posizionamento nella fase preventiva. Un Barça alla disperata ricerca del 2-1 ha concesso un fianco che De Paul, con l'esperienza da Campione del Mondo, ha modellato a suo piacimento infilzandolo sugli errori prima di Casadó e poi di Eric Garcia. I blaugrana non hanno avuto mezzi termini, scoprendosi totalmente alla caccia dei tre punti e finendo per regalarli ai propri diretti rivali.
Il nuovo Cholismo
Ha iniziato a guidare l'Atletico Madrid quando aveva 41 anni (ora ne ha 54), ha superato le 700 panchine ed è entrato nella 14ª stagione di Liga da tecnico dei colchoneros. Di versioni dell'Atleti ne abbiamo viste tante: dalle brutte ma vincenti, alle spensierate, ma con più difficoltà a conquistare solidità e continuità di risultati.
L'Atletico Madrid odierno ha vinto le ultime 12 partite della sua stagione. Ha dato dimostrazioni di forza in Europa e in patria; ha vinto alla sua maniera e ha ribaltato gare invece complicatissime. Sembra quasi sia riuscito a riunire la solidità e la cabala del passato con la vena offensiva mostrata nella prima parte della scorsa stagione. Ha migliorato le statistiche rispetto al 2023-24 di ben tre punti, tirando fuori un entusiasmo nuovo da un gruppo a più riprese definito come a fine ciclo. Ora, resta soltanto da capire come i colchoneros approcceranno l'anno in una corsa al titolo che si preannuncia serrata, con la sensazione che la corsa di Simeone nell'esultanza sul gol di Sorloth a 15 secondi dal termine, abbia diverse chances di diventare iconica nel racconto della Liga 2024-25.