Il ruolo strategico della Supercoppa Italiana per il mercato della Juve
Non è raro che gli esiti di una squadra sul campo si riflettano anche su ciò che, nelle sessioni di mercato, quello stesso club potrà fare: è evidente che i successi generino introiti e che si traducano dunque in maggiore libertà nell'individuare gli acquisti giusti, i rinforzi necessari. E proprio di necessità si parla in casa Juventus, riferendosi nello specifico alla difesa, a un reparto colpito da infortuni pesanti come quelli di Bremer e Cabal.
L'edizione odierna di Tuttosport si concentra sulle necessità di mercato della Juventus e sugli intrecci con gli esiti in Supercoppa Italiana, appuntamento in programma a gennaio (il 3 gennaio contro il Milan andrà in scena la semifinale dei bianconeri, con Inter-Atalanta il giorno precedente). La semplice partecipazione al torneo in programma in Arabia Saudita fa sì che la Juve incassi 1,6 milioni di euro, approdare in finale porterebbe a 5 milioni gli incassi mentre un successo finale, nell'ultimo atto in programma il 6 gennaio 2025, comporterebbe introiti per 8 milioni di euro.
Priorità difesa e dubbi in attacco
La Supercoppa assume dunque un significato che esula dal mero dato sportivo e si riflette sul mercato, per forza di cose, in un momento che vede Cristiano Giuntoli a caccia di almeno un rinforzo (meglio ancora se due) in una difesa rimasta con le scelte contate, priva di un pilastro come Bremer e di un elemento utile e versatile come Cabal. Ottenere il successo in Supercoppa potrebbe dare al Football Director bianconero maggiore liberta d'azione, forte di 8 milioni di euro incassati.
La difesa appare ovviamente la priorità di mercato della Juve: un colpo è ritenuto necessario, il secondo è visto come auspicabile o comunque prezioso data la defezione di Cabal (fermo fino a fine stagione, proprio come Bremer). Ci sarà poi da valutare cosa fare in attacco, considerando il recupero di Milik da monitorare dopo il lungo stop e la volontà di avere garanzie maggiori rispetto a quelle fornite dal polacco: il tema del vice-Vlahovic, insomma, tornerà verosimilmente d'attualità accanto a quello prioritario connesso alla retroguardia.