Kean ripercorre la propria storia: dall'arrivo alla Juve alla rinascita in viola
Moise Kean è senz'altro tra gli uomini copertina di questa Serie A, l'ex attaccante della Juventus si è rilanciato alla grande con la Fiorentina e lo ha fatto a suon di gol, rispondendo al meglio alla fiducia di Palladino e alla volontà gigliata di investire su di lui in estate. Lo stesso Kean, pronto a rilanciarsi al meglio anche in Nazionale, ha parlato a The Guardian facendo un bilancio della propria carriera e ripercorrendone le tappe principali. Queste le sue parole:
"Da piccoli mettevamo 5 euro a testa per giocare a calcetto in oratorio. A inizio carriera cercavo sempre il colpo a effetto per dare spettacolo facendo tunnel, ma poi quando arrivi in Serie A si cambia gioco anche se ogni tanto mi piace ancora stupire. Dobbiamo intrattenere il pubblico, che paga per divertirsi" riporta calciomercato.com.
Il capitolo bianconero: "La Juventus mi ha preso dal nulla, insegnandomi molta disciplina. Ero un ragazzino di strada che ha lasciato casa presto, loro erano più di una famiglia per me. Mi hanno lanciato in prima squadra a 16 anni, è stato un sogno".
L'esperienza all'Everton: "Non ho mai vissuto una brutta esperienza, neanche in Inghilterra. Ho imparato molto pure all'Everton, dove pensavo di giocare di più, ma sono stato un po' sfortunato. Avevo 19 anni e arrivavo dalla Juve, pensavo di fare scintille e invece non è andata così. Per me era tutto nuovo, abbiamo cambiato tre allenatori in quella stagione e ho incontrato diverse difficoltà che mi hanno fatto maturare".
Il PSG: "Poi è arrivata la possibilità di andare in prestito al Paris Saint-Germain, mi sono trasferito in Francia e ho tirato fuori tutto quello che potevo".
Il nuovo capitolo in viola: "Da quando sono arrivato qui sono cambiate tante cose e pure le mie prospettive. Firenze crede in me e mi spinge a dare qualcosa in più per migliorare, i tifosi ti prendono a cuore. Ho guardato alcuni video di Batistuta e Toni per ispirarmi, ora voglio continuare a fare gol come loro senza pormi limiti".