L'arbitro troppo fiscale e gli obiettivi del Milan: Ibrahimovic dopo l'eliminazione

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic / SOPA Images/GettyImages
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L'espulsione di Theo Hernandez rovina la serata del Milan, che dopo essere passato in vantaggio contro il Feyenoord con Gimenez si fa riprendere da Carranza venendo così eliminato dalla Champions League. Al termine dell'incontro, Zlatan Ibrahimovic ha commentato così ai microfoni di Sky Sport la prestazione dei giocatori del Milan.

Qual è la tua analisi della partita?
"Siamo delusi, arrabbiati. Ci è mancata maturità. Se vinci 1-0 continui a giocare. Sul secondo giallo di Theo l'arbitro è stato duro. In una partita così dai un avvertimento. Poi è cambiata la partita. Siamo delusi, adesso è importante essere un gruppo e pensare al campionato. Soffriamo stanotte, da domani ci buttiamo sul prossimo obiettivo".

Cosa si poteva fare meglio nel doppio confronto?
"Si poteva fare molto di più. Dopo la partita si possono dire tante cose. Con un po' di fortuna potevamo fare 2-0, nella ripresa siamo partiti bene ma l'espulsione ha cambiato la partita".

Sull'espulsione di Theo:
"Queste situazioni quando succedono non si può dire se è giusto o meno. Theo non è un attore, fa il suo gioco e fa del suo meglio. La prima ammonizione ha tirato la maglia, ma la seconda non l'ha cercata".

Siete più arrabbiati con l'arbitro o con Theo? E sulle troppe espulsioni...
"Siamo arrabbiati con noi stessi, siamo noi che abbiamo perso, non l'avversario che ci ha battuto. Ci siamo ammazzati da soli, è colpa nostra. Non ci sono scuse o alibi. Dobbiamo guardarci allo specchio e dire cosa sbagliamo per migliorare. Sui rossi, sono situazioni di campo. C'erano partite in campionato, come ad Empoli che abbiamo preso un'espulsione non giusta. Succedono cose simili nelle partite, non possiamo programmarle. Bisogna essere sereni in campo e concentrati".

Cosa ti soddisfa di questa stagione:
"Oggi uscire dalla Champions è una delusione. A inizio campionato è ovvio che dici di voler vincere. Abbiamo vinto la Supercoppa, siamo andati avanti in Coppa Italia: questa è la mentalità del Milan. Poi succedono cose imprevedibili. Non eravamo contenti della situazione e a gennaio abbiamo provato a rinforzarci. Non c'erano garanzie".

Dove sei nel percorso di creazione del Milan che vuoi?
"Voglio vedere un Milan dominante. Quando sono arrivato 4-5 anni fa non era il Milan a cui tutti erano abituati, poi siamo cresciti tornando quello che siamo".

Il Milan dello Scudetto è stato troppo smantellato?
"Io ho 42 anni se potevo continuare l'avrei fatto. Conosco bene quella squadra e posso dire che questa ha più possibilità di vincere. È due volte più forte. Quella squadra ha vinto, ma questa come qualità è migliore".


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