L'impronta di Tudor sulla Juventus: dal modulo ai giocatori che possono esaltarsi

Cresce l'attesa per vedere in azione la Juventus targata Igor Tudor. Il tecnico croato, chiamato a sostituire l'esonerato Thiago Motta, ha già vissuto due vite in bianconero: la prima da giocatore dal '98 al 2005 e nel 2006, e una come vice di Andrea Pirlo nella stagione 2020-21. Ora, però, le responsabilità saranno maggiori: l'ex Verona e Udinese deve infatti centrare il quarto posto in campionato che, se da un lato permetterebbe alla Vecchia Signora di partecipare alla prossima Champions, dall'altro gli permetterebbe di far scattare il rinnovo automatico previsto nel suo contratto. Un obiettivo, quest'ultimo, che non gli garantirebbe la riconferma, ma che Tudor intende comunque perseguire attraverso idee tattiche consolidate e un'identità di gioco ben definita.
Un tecnico dalle idee chiare
Contrariamente a Motta, accusato di eccessiva rigidità tattica, Tudor è un allenatore che sa adattarsi alle esigenze della rosa. Nella scorsa stagione, quando ha raccolto le redini della Lazio, è infatti partito con un 4-2-3-1 che dava continuità al lavoro di Sarri, salvo poi proporre il suo marchio di fabbrica: la difesa a tre. Il 3-4-2-1 è il modulo che più ha utilizzato in carriera, quello gli permette di mantenere la squadra compatta, aggressiva e pronta a ripartire velocemente. Un modo di intendere il calcio molto diverso da quello di Motta, ma che potrebbe esaltare le caratteristiche di alcuni giocatori bianconeri.
I giocatori della Juve che possono esaltarsi con Tudor
Chi troverà sicuramente più spazio è Dusan Vlahovic, centravanti per cui Tudor stravede. Basti pensare che in una conferenza stampa ai tempi del Verona, quando un giornalista gli chiese se Victor Osimehn fosse il centravanti più forte del campionato, lui disse di no, perché ad esserlo era proprio il serbo. Ora, l'ex viola dovrà comunque sgomitare con Kolo Muani per l'unico posto da prima punta, ma questo attestato di stima non può passare inosservato. Chi potrebbe giovare dell'arrivo del tecnico di Spalato è anche Teun Koopmeiners, al quale verrà data la possibilità di agire come trequartista nel 3-4-2-1, posizione simile a quella avuta all’Atalanta quand'era considerato tra i centrocampisti migliori della Serie A.
Dopo l'exploit di inizio stagione, Timothy Weah è tornato a fare il terzino, ruolo che ne ha limitato il potenziale offensivo; Tudor impiegherà l'americano da quarto di centrocampo, sfruttandone corsa, dribbling e capacità di sovrapposizione. Un nodo che il neo-tecnico bianconero dovrà sciogliere riguarda Kenan Yildiz. Per la Vecchia Signora il turco è un patrimonio da valorizzare, ma finora da esterno, sia destro che sinistro, è risultato poco incisivo sotto porta. Chissà, magari come sottopunta, in una posizione più centrale, potrà accrescere il proprio numero di gol e assist.
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