L'Inter esagera al Bentegodi: 'manita' nel primo tempo al Verona
L'Inter post sosta per Nazionali riparte dal Bentegodi di Verona, con tante novità schierate dal tecnico Simone Inzaghi dal primo minuto. Bisseck fa accomodare Pavard e Asllani concede ulteriore riposo a Calhanoglu. Lautaro resta a Milano per uno stato febbrile ed èil Tucu Correa la sorpresa in attacco a far compagni a Marcus Thuram. Si rivede infine da titolare anche Carlos Augusto dopo l'infortunio che l'aveva tenuto fuori per oltre un mese.
Le formazioni ufficiali di Verona-Inter
Verona (3-5-2): Montipò; Daniliuc, Magnani, Dawidowicz; Tchatchoua, Serdar, Belahyane, Harroui, Bradaric; Tengstedt, Mosquera. Allenatore: Zanetti.
Inter (3-5-2): Sommer; Bisseck, Acerbi, Bastoni; Darmian, Barella, Asllani, Mkhitaryan, Carlos Augusto; Correa, Thuram. Allenatore: Inzaghi.
La chiave tattica della partita
Sembrerà strano, considerando il risultato finale, ma in Verona-Inter a partire meglio sono i padroni di casa in una gara accesissima fin dai primi minuti. Prima è Daniliuc a spaventare un indeciso Sommer con il colpo di testa, poi ci pensa Tengstedt a far tremare Inzaghi stampando il suo tiro sulla traversa. L'Inter risponde immediatamente con le occasioni di Correa (traversa) e Carlos Augusto (esterno della rete), la sblocca e poi dilaga chiudendo la sfida in modo esagerato già nel primo tempo.
17°. De Vrij fa partire l'azione. Correa si muove con una mezza luna e un velo perfetti e Thuram gli serve un assist con la sensibilità dei numeri 10. L'argentino, a tu per tu con Montipò, scava e porta in vantaggio l'Inter tornando al gol con i nerazzurri un anno e mezzo dopo l'ultima volta.
22°. Il Tucu Correa gioca sul velluto e trova gli spazi che gli competono tra le linee. É lì che riceve il pallone e lo infila con un precisissimo verticale per Marcus Thuram che salta il portiere e raddoppia istantaneamente.
25°. Per il tris occorre attendere proprio tre minuti. L'imbucata in avanti arriva questa volta da qualche decina di metri più indietro, quando Bastoni alza la testa e vede il movimento ancora di Thuram in profondità. Il francese punta di nuovo Montipò, lo salta e chiude la sfida con oltre un'ora d'anticipo.
31°. La partita prosegue e il Verona non riesce a reagire, ma soccombe umiliato dagli inserimenti dei difensori avversari. A eslutare per il poker è un De Vrij entrato a freddo per l'infortunio di Acerbi dopo un solo un quarto d'ora. Pase de la muerte di Asllani e destro sul palo opposto micidiale del centrale olandese.
41°. Alla festa si aggiunge dieci minuti più tardi anche Bisseck. Il centrale tedesco occupa il centro dell'area e riceve spalle alla porta dopo il tocco con il polpaccio (volontario) di Correa. Con l'uomo addosso riesce comunque a girarsi e spararla all'incrocio in caduta.
Una manita che rende poco interessante e anche poco allenante un secondo tempo nel quale Zanetti cambia subito 4 uomini. Un crollo inaspettato del Verona che perde in modo irrimediabile le distanze e permette a Inzaghi di sperimentare qualcosa nella seconda parte con il cambio offensivo di Frattesi, entrato al posto di Barella. L'Inter convince al rientro dalla sosta e vola momentaneamente in vetta alla classifica di Serie A.
L'episodio della partita
Difficile scegliere un solo episodio in una partita durata soltanto i 45 minuti del primo tempo (quelli del secondo si sono risolti in un possesso sterile per i nerazzurri). Tra tutti scegliamo un what if, quella sliding door presentatasi nei primi dieci minuti. Quella traversa stampata da Tengstedt che avrebbe potuto generare una partita completamente diversa e che invece, dopo lo spavento, ha portato l'Inter a svegliarsi e il Verona a un crollo insospettabile se confrontato al primo quarto d'ora.