La Fiorentina rinuncia ai gioielli costruiti in casa? I casi di Kayode e Comuzzo

Titolare fisso nella prima metà di stagione, Comuzzo si avvicina al Napoli: i viola cambiano filosofia?
Comuzzo
Comuzzo / Gabriele Maltinti/GettyImages
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Nel corso dell'ultima sessione estiva la Fiorentina ha rivendicato, anche in modo esplicito, la volontà di puntare sui giovani del vivaio come risorsa effettiva per la prima squadra e non come mero "tesoretto" da cui ottenere il massimo. Una politica che sposa in pieno ciò che Commisso ha sempre affermato, come a manifestare concretamente gli effetti di un centro sportivo come il Viola Park, esaltando il filo conduttore tra le giovanili e i big. Italiano, nel corso del suo ciclo, non ha puntato copiosamente sui giovani ma è evidente che Michael Kayode, fino a pochi mesi fa, rappresentasse una sorta di certezza in ottica futura.

Michael Kayode
Kayode / Eurasia Sport Images/GettyImages

Certezze che si sono sgretolate poi seguendo le strade del mercato, sancendo un addio in direzione Premier League senza vantare alcun diritto di recompra e separandosi dunque in modo potenzialmente definitivo da un giovane così promettente. La centralità di Dodò nella squadra di Palladino ha fatto sì che lo spazio per Kayode fosse precluso, un discorso ben lontano dalle sorti di Pietro Comuzzo, tra i calciatori più utilizzati dai viola e di fatto titolare fisso accanto a Ranieri (si tratta del quarto giocatore più utilizzato, con minutaggio maggiore rispetto a punti fermi come De Gea, Gosens e Adli).

Napoli-Comuzzo: opportunità o minaccia?

Il Napoli starebbe dialogando direttamente con l'entourage del calciatore, secondo gianlucadimarzio.com, e potrebbe dunque presentare una nuova offerta alla Fiorentina dopo il primo no gigliato ai 20 milioni ipotizzati inizialmente dai partenopei. Si tratterebbe di cedere un classe 2005, al suo primo anno tra i big, per circa 30 milioni di euro: in senso assoluto è evidente che le ragioni di un addio - almeno dal punto di vista economico - siano visibili e concrete. Non manca chi immagina, nei prossimi mesi, un ulteriore aumento del valore del calciatore ma è altrettanto vero che - pensando a Kayode - la situazione si è rivelata esattamente opposta, vedendo calare la valutazione del giovane esterno rispetto alle ipotesi estive.

Raffaele Palladino, Pietro Comuzzo
Palladino e Comuzzo / Gabriele Maltinti/GettyImages

L'arrivo di Pablo Marì e Valentini, assieme al "recupero" di Pongracic accanto a Ranieri, può consegnare garanzie tecniche tali da tutelare Palladino e da tamponare l'addio di Comuzzo. Ciò che pesa, almeno a livello mediatico e di rapporti con la piazza, è il cambiamento di filosofia rispetto a quanto professato, una sorta di ribaltamento di un paradigma più volte rivendicato: i giovani possono diventare anche risorse utili per fare cassa, senza la necessità di vederli crescere a lungo in maglia viola e di sviluppare il percorso "identitario" tante volte raccontato. A livello tecnico la Fiorentina potrebbe reggere l'urto di fronte a un simile addio, l'imperativo diventerebbe però - a quel punto - saper raccontare e spiegare all'universo viola l'inversione di rotta rispetto ai giovani, la rinuncia a un certo tipo di discorso (e di retorica) a lungo termine.

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