La terza volta di Ranieri a Roma: il riassunto delle puntate precedenti
Claudio Ranieri sulla panchina della Roma, terzo atto. Quella lieta sorpresa che dei produttori in difficoltà regalano agli appassionati di una serie, con motivazioni interpretabili in vari modi. C'è chi sostiene, per ovvie ragioni, che il nome dell'esperto tecnico capitolino fosse l'unico in grado di prendere in mano le redini di una squadra in declino, chi osa affermando che la scelta sia dettata dall'incapacità di riuscire a convincere profili diversi. Insomma, la quiete non è ancora arrivata e probabilmente non arriverà mai del tutto nella corrente stagione giallorossa, ma i Friedkin hanno risposto, con 72 ore di ritardo, come sottolineato anche in modo ironico da Mats Hummels, con la scelta più logica.
Se tra gli allenatori c'è qualcuno che conosce l'ambiente Roma più approfonditamente di Claudio Ranieri (De Rossi o anche Spalletti per tornare a qualche anno fa), non esiste nessuno che sa meglio del vecchio nuovo tecnico come assumersi le responsabilità in corso d'opera. Nell'intervista al Corriere della Sera di cui avevamo parlato la settimana scorsa, aveva glissato sulla domanda riguardante i giallorossi, poi il suo nome ha superato in fretta le quotazioni degli altri e il tecnico è volato a Londra per rendere ufficiale la sua terza avventura da allenatore della squadra di cui è tifoso.
Il messaggio è chiaro. "La Roma, se chiama, io devo rispondere sì". Parole dal 2019, in una situazione critica, ma non così tanto se confrontata a quella odierna; parole attuali anche a 15 anni di distanza dall'incarico preso per la prima volta nel 2009 al posto di Luciano Spalletti. Claudio Ranieri è l'ancora dei romanisti, il saggio a cui affidarsi quando la situazione è troppo caotica per affidarla a qualcuno fuori dal contesto. Ripassiamo le sue prime due avventure in giallorosso.
Claudio Ranieri, I Atto
2009-11
Le dimissioni a sorpresa di Luciano Spalletti dopo i famosi 4 anni e un pezzetto, dopo quella corsa Scudetto finita all'ultima giornata a Catania nel 2008. Quando Claudio Ranieri assume la guida della Roma la gestione è quella pre-americana (Rosella Sensi) e il club giallorosso è sempre l'anti-Inter (di Jose Mourinho). Assume l'incarico alla 3ª giornata della stagione 2009-10, fatta di rincorse e di dibattiti a distanza con lo Special One, di una crescita di certezze che giungerà fino al titolo sfiorato, ferita ancora non rimarginata nel petto dei romanisti, a Verona, con Milito distruttore del sogno giallorosso con il gol Scudetto a Siena.
Chiusa la sua prima annata (praticamente completa), viene riconfermato al termine della stagione e sarà in panchina per quasi tutta la seguente, che si chiuderà con le dimissioni maturate dopo la rocambolesca rimonta (4-3) inflitta dal Genoa per mano di Palacio e Paloschi. Fa sorridere, e anche riflettere, che a 15 anni di distanza i nomi più caldi accostati alla panchina della Roma erano quelli di Roberto Mancini (con cui lottò per un posto nella Capitale già nel 2009) e di Vincenzo Montella (attuale CT della Turchia, inizialmente in ballo per la panchina), che prese le redini della Roma proprio dopo l'addio del tecnico nel 2011.
Claudio Raniei, II Atto
2019
8 anni dopo Eusebio Di Francesco viene esonerato alla stessa giornata, la 26ª. L'idea per la scelta del traghettatore è abbastanza chiara fin da quando si pregusta la possibilità. 8 anni nei quali Claudio Ranieri non si è accomodato nel ruolo dell'esperto allenatore con già un ventennio di stagioni alle spalle, mettendosi in gioco e accettando offerte che non intrigano chiunque. Diventa CT della Grecia e prende il Monaco in Ligue 2, conquistando la promozione; poi si inventa la pagina più incredibile della sua storia e di quella del calcio inglese trascinando il Leicester sulla vetta della Premier League.
I mesi primaverili in cui lavora nella sua ultima esperienza a Roma (da inizio marzo) coincidono con 12 partite esclusivamente di Serie A. Solo due sconfitte contro SPAL e Napoli a inizio percorso e quell'ultimo abbraccio (in due vesti diverse) con Daniele De Rossi nel giorno del ritiro della leggenda giallorossa in un Olimpico grondante di lacrime. Qualche anno dopo (sul finale della precedente stagione) si abbracceranno da tecnici rivali in Roma-Cagliari.
Claudio Ranieri, III Atto
2024 -
Di immagini ne avremo svariate soltanto tra qualche settimana. Ad oggi ci focalizziamo sulla reazione dei tifosi, tra cui il tennista Flavio Cobolli, che lo accolgono all'aeroporto, e la riproposizione di questo video, diventato iconico in occasione di Roma-Leicester di Conference League nel 2022.
Lo Stadio Olimpico griderà ancora il suo nome, consapevole che salvo clamorosi risultati si tratterà dell'ennesimo spezzone, ma convinto di regalare rispetto e affetto a chi ha sempre risposto presente, senza mai dubitare.