Le possibili soluzioni di Palladino per una Fiorentina senza Gudmundsson
La Fiorentina ha diramato ieri il tanto atteso report sulle condizioni di Albert Gudmundsson, dopo l'infortunio rimediato nelle prime battute della sfida contro il Lecce, poi vinta nettamente dai viola nonostante la defezione dell'islandese. Fin da subito il problema alla coscia è apparso preoccupante e il report odierno conferma in sostanza i timori iniziali: "Gli esami diagnostici effettuati hanno evidenziato una lesione di I/II grado a carico della giunzione mio-tendinea del bicipite femorale della coscia destra" si legge.
Gudmundsson out: come sostituirlo?
A questo punto è verosimile che Gudmundsson perda almeno quattro sfide di campionato e almeno due di Conference, sperando in un rientro successivo alla prossima sosta per le Nazionali, a fine novembre: Palladino potrebbe dunque riaverlo (salvo intoppi) contro l'Inter il primo dicembre o contro il Como proprio al rientro dalla sosta. Come potrà muoversi il tecnico gigliato per sostituire una pedina così importante e dalle caratteristiche così difficili da riscontrare in altri interpreti del reparto offensivo? La soluzione più immediata e intuitiva, quella che probabilmente si vedrà già domenica con la Roma, vedrà Beltran impiegato a supporto di Kean, in un 4-2-3-1 con l'argentino trequartista, Colpani a destra e Bove nel suo ormai consueto ruolo di trequartista atipico, spostato sulla sinistra.
Questo sembra essere l'assetto più in linea con quanto espresso dai viola nelle ultime sfide, con Adli e Cataldi come interni e nessuno stravolgimento tattico in vista. Il punto non riguarda tanto il modulo quanto il livello tecnico garantito da Gudmundsson, la sua capacità di inventare e saltare l'uomo, aspetto che non è certo riscontrabile in Beltran. La visione di gioco e la fantasia dell'islandese lasceranno dunque un vuoto importante, a prescindere dal sostituto scelto da Palladino: con Kouamé a supporto di Kean il discorso sarebbe ancora amplificato, anche al netto della generosità dell'ivoriano e della sua capacità di interpretare più ruoli nel reparto avanzato.
Esistono altre soluzioni? Ipoteticamente Colpani potrebbe accentrarsi e lasciare spazio a Ikoné sulla destra, in alternativa potrebbe essere Bove ad accentrarsi per lasciare spazio a Sottil sulla corsia mancina: in quest'ultimo caso il modulo viola diventerebbe un 4-3-3 con Cataldi, Adli e Bove in mediana e il terzetto Colpani, Kean, Sottil in avanti. Altra ipotesi - in ambito puramente speculativo - potrebbe essere il 4-2-3-1 con Gosens alzato come esterno alto a sinistra, Beltran sulla trequarti e Colpani a destra, possibilità che permetterebbe a Biraghi di tornare a trovare spazio da titolare e nel proprio ruolo naturale di terzino sinistro (dopo l'esperimento iniziale che lo vedeva come terzo nel 3-4-2-1) e che darebbe modo a Gosens di sfruttare al meglio le proprie doti di spinta.
Palladino infine, nel corso della conferenza stampa in vista della sfida di Conference col San Gallo, ha citato anche Adli come candidato per giostrare sulla trequarti: è evidente però che, con Bove, Adli e Colpani alle spalle di Kean quest'ultimo rischierebbe di trovarsi troppo isolato (rispetto a quanto accade con Gudmundsson, Beltran o Kouamé utilizzati in appoggio).
Tre ipotesi di Fiorentina senza Gudmundsson:
(4-2-3-1): De Gea; Dodò, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Adli, Cataldi; Colpani, Beltran, Bove; Kean
(4-3-3): De Gea; Dodò, Comuzzo, Ranieri, Gosens; Cataldi, Adli, Bove; Colpani, Kean, Sottil
(4-2-3-1): De Gea; Dodò, Comuzzo, Ranieri, Biraghi; Cataldi, Adli; Colpani, Beltran, Gosens; Kean