Le sorprese e le delusioni della fase campionato di Champions League
Ci abbiamo messo un po' per riprenderci dall'abbuffata di calcio di ieri, con 18 partite andate in scena contemporaneamente e una classifica che continuava a cambiare di minuto in minuto. Adesso però possiamo tirare le somme sul cammino delle 36 squadre nel corso della fase campionato di Champions League, evidenziando quali ci hanno sorpreso e chi, al contrario, ha deluso le nostre aspettative.
Un compito piuttosto arduo per diversi motivi: in primis a causa della nuova formula del torneo, meno schematica di quella passata, visto che ogni partecipante ha affrontato 7 avversari di livello e su campi sempre diversi; poi per il solito fattore delle ambizioni della singola squadra. In altre parole: è difficile stabilire se un club considerato tra i favoriti per la vittoria finale sia o meno una sorpresa nel caso in cui si sia posizionato tra le prime otto, proprio come, nel caso contrario, si può dire che una squadra di basso livello che è stata eliminata dopo aver perso tutte le partite sia una delusione?
Cercando di trovare un compromesso tra aspettative, caratura del singolo club e risultati raggiunti, queste sono le sorprese e le delusioni della fase campionato di Champions League.
Le sorprese
Metterà sicuramente tutti d'accordo considerare il Lille tra le più grandi sorprese della prima fase del torneo. La squadra allenata da Bruno Genesio ha chiuso addirittura al 7° posto qualificandosi per gli ottavi quando al massimo ci si sarebbe aspettati un posizionamento in zona playoff. Discorso simile per l'Atletico Madrid, con il Cholismo che ha dato ancora una volta prova di sapersi evolvere riuscendo a mettere i suoi migliori giocatori nelle condizioni di esprimersi al meglio. Per i Colchoneros 5° posto e spareggi schivati. L'ultima cenerentola tra le G8 del calcio europeo è l'Aston Villa di Unai Emery, capace di battere lungo il tragitto il Bayern Monaco e di incassare appena 6 gol (seconda miglior difesa della fase campionato).
Passando alle squadre che si sono qualificate ai playoff, è impossibile non nominare il Brest, società francese che alla sua prima avventura in assoluto in Champions ha sfiorato addirittura il sogno ottavi, incorrendo però in due sconfitte nelle ultime due partite e chiudendo a un 18° posto che non macchia affatto il suo cammino. Piacevoli sorprese anche Celtic e Club Brugge che, trattandosi di club provenienti da campionati minori, devono essere orgogliosi del loro 21° e 24° posto. Gli scozzesi hanno costruito le loro fortune tra le mura domestiche, ma sono stati anche capaci di fermare l'Atalanta al Gewiss Stadium, mentre tra i risultati più importanti dei belgi ci sono senza dubbio l'1-0 contro l'Aston Villa, il 2-1 allo Sporting CP e lo 0-0 con la Juventus.
Le delusioni
Venendo alle delusioni, ci saremmo aspettati di più da Manchester City, Paris Saint-Germain, Real Madrid e Bayern Monaco, tutte squadre che, almeno alla vigilia, annoveravamo quasi certamente tra le prime otto, ma che adesso rappresenteranno delle mine vaganti ai sorteggi per gli spareggi. Le nobili del calcio europeo avranno sottovalutato la nuova formula del torneo e in particolare Citizens e parigini sono riusciti a qualificarsi solo all'ultima giornata per il rotto della cuffia.
Rimandato anche lo Sporting CP, non tanto per il risultato in sé, dato che gli spareggi sono in linea alle attese, quanto per il piazzamento, dato che il 23° posto non si confà a una squadra abituata ormai da anni a dare fastidio a livello europeo. Per spezzare una lancia in loro favore, i lusitani hanno risentito dell'addio in corso di Ruben Amorim, tecnico con il quale erano stati in grado di rifilare un poker al City.
Per quanto riguarda le eliminate, l'unica che ci sentiamo di considerare una delusione vera e propria è il Lipsia. Per i talenti che ha in rosa e il retaggio internazionale che si è saputo costruire, il Toro Rosso ha compiuto un cammino disastroso, con la sola vittoria contro lo Sporting che non tampona in alcun modo le altre 7 sconfitte.
E le italiane?
Un discorso a parte lo meritano le italiane. Per la prima volta nella sua storia, la Serie A ha portato 5 squadre in Champions League e, a conti fatti, il bilancio è positivo, seppur con qualche rimpianto. Al termine della fase campionato, soltanto il Bologna ha dovuto salutare la competizione, ma onestamente non ce la sentiamo di considerare i rossoblù una delusione, dato che, al netto dei risultati, sono sempre riusciti a mettere in difficoltà l'avversario di turno.
Esattamente come non può essere considerata una sorpresa in senso stretto l'Inter, unica italiana a qualificarsi direttamente agli ottavi che però ha tagliato un traguardo in linea con le aspettative di inizio stagione.
Un obiettivo che era alla portata anche di Atalanta e Milan, se non fosse per un risultato negativo all'ultima giornata che li ha fatti scivolare in zona playoff. La Dea può recriminare per gli 0-0 contro Arsenal e Celtic, ma anche per il rigore sbagliato di Retegui contro il Real Madrid. I rossoneri hanno avuto un avvio sfortunato contro Liverpool e Bayer Leverkusen, ma hanno saputo reagire salvo poi rovinare tutto con la debacle di Zagabria.
Tutte squadre che possono essere comunque soddisfatte della loro campagna europea. Cosa che non può fare invece la Juventus, unica italiana che non ci ha soddisfatto durante la fase campionato di Champions League. I bianconeri erano partiti bene con due vittorie consecutive, ma le sconfitte con PSV e Benfica e i pareggi a reti bianche contro Club Brugge e Aston Villa hanno reso vano il successo di spessore contro il Manchester City. La zona spareggi ci sta, ma il 20° posto è troppo poco rispetto a quanto ci aspettavamo.