Lezioni e nuovi stimoli per una Fiorentina convalescente dopo il 2-1 sulla Lazio

  • Risposta del gruppo dopo giorni di illazioni
  • Pongracic come risorsa da ritrovare
  • Folorunsho e Beltran: duttilità e sacrificio
FBL-ITA-SERIEA-LAZIO-FIORENTINA
FBL-ITA-SERIEA-LAZIO-FIORENTINA / ANDREAS SOLARO/GettyImages
facebooktwitterreddit

In una stagione caratterizzata fin qui da due periodi diametralmente opposti, quello della striscia di vittorie consecutive e quello della crisi nera, diventa necessario per la Fiorentina ritrovare un equilibrio che sintetizzi al meglio il valore della squadra e che permetta di individuarne le ambizioni effettive. La vittoria sulla Lazio, frutto di un buon primo tempo e di una ripresa di sofferenza, può aiutare una squadra ancora convalescente a ritrovare la strada maestra e a individuare basi stabili a cui appellarsi, con tanti obiettivi ancora in ballo tra campionato e Conference.

La risposta del gruppo

La solidità del gruppo, in settimane di indiscrezioni e illazioni su uno spogliatoio poco coeso e su tanti casi spinosi, appare un punto basilare e concretamente visibile soprattutto nei minuti di sofferenza: la corsa di Dodò ad abbracciare Palladino e lo spirito di sacrificio dei calciatori impiegati all'Olimpico hanno consegnato immagini chiare della voglia di reagire raccontata a parole dai protagonisti. L'esultanza per un contrasto riuscito o per un fallo laterale hanno suggerito, almeno all'esterno, qualcosa di lontano dalla squadra impigrita e compassata delle scorse settimane.

FBL-ITA-SERIEA-LAZIO-FIORENTINA
Pongracic / ANDREAS SOLARO/GettyImages

Al contempo non mancano segnali di natura tecnica e tattica connessi alle scelte di Palladino e alle risposte date sul campo: Pongracic ad esempio, dopo un lungo periodo di inutilizzo, è tornato titolare e lo ha fatto con attenzione e soprattutto con personalità, fornendo anche un contributo maggiore rispetto a Comuzzo in fase di costruzione. Il giovane viola resta una risorsa da considerare ma, anche per la cifra spesa in estate, il recupero di Pongracic appariva e appare una chiave strategica per elevare il livello della difesa (integrandosi tra l'altro bene con Ranieri e con l'attuale assetto a quattro).

Folorunsho e Beltran: questione di equilibrio

Il tema dell'equilibrio e del dinamismo, che aveva trovato in Bove l'interprete ideale, torna in ballo in senso virtuoso grazie a Folorunsho (pur con tutte le differenze del caso rispetto a Bove, più dotato di visione di gioco e più ordinato). La fisicità, l'atletismo e la duttilità del centrocampista acquistato dal Napoli hanno riconsegnato risorse necessarie per rendere "sostenibile" una coppia come Beltran-Gudmundsson alle spalle di Kean. L'argentino e l'islandese appaiono elementi irrinunciabili per la formazione di Palladino ed è dunque logico individuare una soluzione tattica in grado di farli convivere, senza generare un mero (e svilente) dualismo.

Un potenziale 4-3-2-1 con Aldi, Cataldi (o un nuovo arrivato) e Folorunsho appare una direzione auspicabile, pur con l'ovvia necessità di sacrificare Sottil e Colpani (che diventerebbero comunque armi preziose a partita in corso o nel fisiologico turnover). Merita una parentesi a parte Lucas Beltran, vittima spesso di un equivoco tattico ma capace oggi di dare un contributo anche lontano da quello che ci si aspettava a priori: Palladino ha sottolineato la garra tutta argentina di Beltran, la capacità di rivelarsi generoso in fase di non possesso, di inseguire l'avversario e di pressarlo coi tempi giusti.

Doti che ben si sposano, tornando all'assetto della trequarti, col più creativo e "indisciplinato" Gudmundsson, andando a comporre un insieme che non tolga equilibrio alla squadra (rischio più concreto con Sottil e Colpani in campo). Occorre dunque riconoscere come un successo non possa spostare in toto le valutazioni sulle recenti difficoltà, per questo si parla di convalescenza, individuando però - nel quadro d'insieme - potenziali certezze, risorse inedite o riscoperte su cui fondare il resto della stagione

feed