Lukaku sul paragone con Drogba e sulla qualità migliore di Antonio Conte
In una lunga chiacchierata al podcast Friends of Sport, l'attaccante del Napoli Romelu Lukaku ha parlato del suo futuro al Belgio (nelle ultime due soste è rimasto in Campania, trovando un accordo con il ct belga), della sua esperienza al Chelsea e della sua scelta estiva, nonché della differenza tra i più grandi allenatori.
"Spero di poter riscoprire presto la passione di giocare per il Belgio. Il prossimo obiettivo è il Mondiale tra due anni e adesso sembra ancora lontanissimo. In Inghilterra vedono qualcuno come me e pensano: nuovo Drogba. Didier giocava più spalle alla porta, riusciva a tenere palla indipendentemente da dove la giocasse. Non è il mio stesso stile".
"Ora ho scelto per me, ne avevo bisogno mentalmente e fisicamente (sulla permanenza in Italia e la mancata convocazione con il Belgio, ndr). Non avevo fatto la preparazione estiva. Non capisco perché dovrei mettermi di nuovo in una situazione del genere (fuori forma, ndr) ora che stiamo facendo dei buoni progressi con il Napoli e sto gradualmente tornando in forma. Tornerò all'Anderlecht, ma voglio farlo quando sono ancora ad un buon livello. Ognuno dovrebbe tornare come ha fatto Mignolet e quando tornerò l'obiettivo sarà vincere su subito il campionato. Questa è la mentalità con cui sono cresciuto ed è ciò a cui dovrebbe aspirare il club. Le sane ambizioni non sono mai una brutta cosa".
"Quando sono arrivato in Italia Antonio Conte mi disse chiaro e tondo che non potevo tenere troppo il pallone ma dovevo darlo subito indietro, e di giocare in modo diverso da Lautaro. Da quel momento io e Lautaro sapevamo che dovevamo passarci il pallone e che le nostre qualità combaciavano perfettamente. Adesso succede lo stesso con Kvaratskhelia. Conte riesce a creare una sorta di partnership tra i giocatori. Penso sia bellissimo il modo in cui lui allena. Il modo in cui amalgama la squadra. Anche Guardiola, Klopp, Mourinho e Ancelotti lo fanno, sono grandi allenatori".