Marotta fa un primo bilancio sulla stagione dell'Inter e risponde a Scaroni e Conte

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta / Marco Canoniero/GettyImages
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Beppe Marotta ha ritirato il premio 'Nils Liedholm 2024' presso le Cantine di Villa Boemia di Cuccaro Monferrato, in provincia di Alessandria. Durante la cerimonia il presidente dell'Inter ha risposto alle domande di alcuni giornalisti presenti, trovando anche modo di commentare le recenti dichiarazioni del suo omologo del Milan, Paolo Scaroni, e dell'allenatore del Napoli Antonio Conte. Ecco le sue parole.

Un primo bilancio sulla stagione:
"Le nostre performance in Champions sono prestazioni di tutto rispetto. In campionato siamo a un punto dalla vetta, anche lo scorso anno eravamo cacciatori per tutta la prima parte del campionato e la Juve era la lepre. Ora c'è il Napoli davanti, quello che cambia è che ora c'è un gruppetto di formazioni che meritano le posizioni di vertice. Il campionato è molto lungo, ci sono tantissime partite e tantissimi punti. Importante rimanere attaccati alla vetta, gennaio e febbraio determinanti".

Le nuove rivali:
"Sicuramente squadre come Atalanta, Fiorentina e Lazio perché era da parecchio che non erano meritatamente a questi livelli".

In risposta alle parole di Scaroni:
"Dipende da che punto di vista. Se l'unica squadra di Milano è rappresentata da lui, noi forse rappresentiamo qualcosa di superiore. Non voglio fare polemiche, è un amico, ognuno porta avanti il proprio club definendolo il migliore. Noi non a caso abbiamo due stelle, auspico che possa raggiungere quanto prima anche il Milan la seconda stella".

L'obiettivo in Champions:
"Una grande squadra deve rispondere pienamente alle competizioni a cui partecipa, non c'è distinzione tra campionato e Champions League. Dobbiamo essere protagonisti fino in fondo in tutte le competizioni".

In risposta alla critica di Conte al VAR:
“Io credo che con la tecnologia si migliori la situazione: diminuiscono gli errori. Conte è una persona intelligente e un grande comunicatore, avrà il suo obiettivo quando parla. L'arbitro era ben vicino all'azione e sicuramente il contatto c'è stato e il piede è stato spostato: per me era rigore. Se poi si debba dibattere sull'utilizzo migliore del VAR, fa parte di un dibattito costruttivo che va fatto all'interno del sistema calcistico. Se Conte ha voluto spostare il focus? Non lo so, sfortunatamente è stato un episodio neanche rilevante: si può ragionare sulle metodologie dell'applicazione del VAR e su accorgimenti migliorativi per una tecnologia: ma la centralità dell'arbitro deve essere sempre prioritaria. Poi a mio giudizio si tratta di un rigore ineccepibile. Mercato di gennaio? Non credo, abbiamo una rosa competitiva per i nostri obiettivi e abbiamo una squadra di grande valore”.

Sulle nuove proprietà nel calcio italiano:
"La parola chiave è sostenibilità. Purtroppo questo si è perso negli ultimi anni. Oggi non esiste più il modello di mecenatismo. La dimostrazione è che oggi le due squadre di Milano sono gestite da proprietà straniere e menomale che ci sono altrimenti ci sarebbero stati problemi anche per loro. Le televisioni sono il 60% dei ricavi e va venduto un prodotto ai tifosi. Perché i tifosi sono anche dei clienti e oggi i giovani fanno fatica a vedere una partita intera. Perciò la sfida sarà quella di creare un prodotto migliore”.


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