Marotta individua i pro della nuova Champions League ma anche un grande difetto

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta / Image Photo Agency/GettyImages
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Durante un congresso sul “Calciomercato: un’opportunità per i club e per la Football Industry”, organizzato dall'Associazione Italiana Direttori Sportivi (ADISE), Giuseppe Marotta è intervenuto per individuare le differenze tra il calciomercato odierno e quello degli anni passati. Il presidente dell'Inter ha inoltre parlato dei pro e dei contro del nuovo format della Champions League.

Un traguardo importante:
"Festeggio tra poco i 50 anni di calciomercato, vuol dire 100 mercati fatti. All’inizio c’era ancora il vincolo sportivo: ricordo che, da giovane direttore sportivo di Serie B, ogni stagione dovevo rinnovare i contratti dei giocatori. Erano tesserati per le squadre: chi non firmava il contratto a inizio stagione, rimaneva comunque vincolato".

Sulla nuova Champions:
"Oggi viviamo un format nuovo, inedito e adrenalinico. Durante la partita avevamo un dirigente che seguiva le altre gare dalla tv: noi eravamo quarti e potevamo salire al terzo o al secondo, ma poi vedevamo come le altre squadre come l'Atalanta oscillavano tra le prime otto e in un momento era dentro e in un altro fuori".

Sul rischio "derby" italiano in Champions:
"Siamo in una situazione a mio giudizio molto interessante e adrenalinica che in questo momento accetto, poi è chiaro che nel sorteggio dei playoff il calcio italiano rischia di vedere tre squadre che si incontrano tra di loro perché ci può essere il derby Milan-Juve [alla fine i rossoneri hanno pescato il Feyenoord, mentre i bianconeri il PSV] e successivamente noi rischiamo di giocare con una delle vincenti. Questa roba qua forse potrebbe essere meglio tutelata per il nostro ranking, perché se no si abbassa. Però vedo che sono tutti interessati, quindi accettiamola"

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