Morata si pente del trasferimento al Milan e parla del proprio futuro

Alvaro Morata
Alvaro Morata / Marco Canoniero/GettyImages
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A gennaio si è chiusa l'avventura di Alvaro Morata al Milan. Una parentesi per nulla indimenticabile, con appena 6 gol in 25 partite complessive che non hanno ripagato l'investimento da 15 milioni di euro per prelevarlo dall'Atletico Madrid, convincendo i rossoneri a cederlo già a gennaio al Galatasaray. Ed è proprio dei suoi 6 mesi a Milano che l'attaccante spagnolo ha parlato nell'intervista concessa a “El Larguero", ammettendo di essersi pentito di aver lasciato i Colchoneros e di averlo fatto solo perché convinto da Paulo Fonseca.

Sull'addio all'Atletico:
“Credo che la scorsa estate avrei dovuto riflettere di più sul lasciare o meno l’Atletico Madrid. Quando non ti senti bene in un certo momento della tua vita, prendi decisioni sbagliate sotto ogni aspetto. Ormai le cose non si possono più cambiare ed oggi sono molto felice. Se potessi tornare indietro, probabilmente non prenderei quella decisione. Oggi mi rendo conto di non essere riuscito a vedere la realtà. Eravamo campioni d’Europa e all’Atletico c’erano sempre più persone che mi amavano e riuscivano a capirmi”.

Sulla scelta di trasferirsi al Milan:
“Quando attraversi momenti difficili, vedi le cose sotto una luce grigia anche se hai persone intorno che ti amano e ti dicono che sbagli. Durante gli Europei questa cosa mi ha dato fastidio, poi si è presentata l’occasione Milan. L’allenatore mi chiamava tutti i giorni, avevo bisogno di sentirmi amato ed apprezzato. Oggi guardandomi indietro mi rendo conto che anche Simeone mi amava. Mio padre ed il mio agente mi hanno detto che mi sbagliavo”.

Ti vedi in Arabia Saudita in futuro?
"Non posso dire nulla, non so cosa mi riserva il futuro. Magari avrò l’opportunità di tornare in un’altra grande squadra che ha bisogno di un attaccante esperto”.

Sul Galatasaray:
"La rivalità tra Galatasaray e Fenerbahce è molto più accesa e grande rispetto a quelle tra Real Madrid-Atletico Madrid e Real Madrid-Barcellona. Non ho mai visto nulla di simile. Per dirigere il derby è arrivato un arbitro straniero, nello stadio c'erano più di 30.000 poliziotti. Era incredibile. Mi piacerebbe restare a lungo qui ma devono anche volere che io rimanga. Sono molto felice, mi trattano molto bene e con affetto. Al momento ho un contratto fino al prossimo gennaio. Mi sono adattato bene, ma ho anche un contratto con il Milan".

Su José Mourinho:
"Ho un grande rispetto e affetto per José Mourinho perché è stato lui a darmi per la prima volta l'opportunità di giocare, ma forse dovremo aspettare di lasciare la Turchia per parlare. Al momento, abbiamo la possibilità di vincere il nostro 25° campionato con il Galatasaray, questo significa aggiungere una stella sulla maglia. E per loro questa è la cosa più importante".


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