Nuova maglia per la Juve: un curioso criterio e la tensione tra storia e modernità

Strisce asimmetriche e rosa ben visibile come tratti distintivi della divisa home 2025/26
Juventus
Juventus / SOPA Images/GettyImages
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La fase finale di una stagione è diventata ormai, anche in presenza di un rush finale ricco di verdetti in ballo, il palcoscenico ideale per proiettarsi idealmente al futuro e per far conoscere ai tifosi la nuova maglia della propria squadra del cuore. Abitudine sempre più diffusa, soprattutto tra le big, ed efficace per incrementare le vendite di una nuova divisa: a inaugurare la stagione delle presentazioni è stata la Juventus che, da ieri, ha svelato la maglia home per il 2025/26 (realizzata sempre da Adidas). Riflettendo sulle abitudini potremmo anche citare quella, ormai percorsa a piene mani dagli sponsor tecnici e dai club, di optare per soluzioni divisive e destinate a far discutere: il ricorso a scelte puramente in linea con la tradizione risulta sempre più sporadico e spesso mosso da un'indole citazionista (andando a riprendere divise del passato divenute di culto).

Rosa e strisce asimmetriche: una maglia che divide

La divisa che la Juve utilizzerà nella prossima stagione, maglia che debutterà nella prossima sfida interna contro l'Udinese, sta già animando la discussione tra i tifosi ed è evidente che - come in altri casi - i pareri appaiano contrastanti e si incentrino perlopiù su due aspetti ben visibili sulla nuova maglia: il rosa ben presente, più che mai, e le strisce asimmetriche. Il rosa, globalmente, viene vissuto come un richiamo gradito alla tradizione del club e alle sue origini: si tratta del resto di un colore che spesso caratterizza la maglia away della Juve e che - soprattutto - caratterizzava la squadra torinese nei primissimi anni della sua storia (fino al 1903). Si tratta di un riferimento tradizionale ma per certi versi in discontinuità col passato: se si esclude la controversa maglia del 2019/20, infatti, la Juve non ha mai utilizzato il rosa sulla prima divisa e lo ha riservato (ad anni alterni) alla seconda o alla terza maglia.

In questo senso si può notare come l'incrocio tra tradizione e innovazione risulti virtuoso, un incontro a metà strada che raccoglie consensi maggiori rispetto alle strisce asimmetriche. La necessità di "riscrivere" le strisce, di inventare costantemente modalità originali, è diventata da anni un tormentone che non tocca solo la Juve (anche Milan e Inter hanno imparato ad abituarsi) ma è chiaro che i tifosi più puristi accolgano con distacco simili soluzioni, reclamando versioni più sobrie e storicamente coerenti delle strisce. In via ufficiale, nel comunicato di presentazione della maglia 2025/26, Adidas e Juve spiegano che il "Kit Home 2025/26, che vede le classiche strisce bianche e nere reinterpretate con un nuovo design rivoluzionario e innovativo, con diversi livelli di spessore, con un cenno all’estetica che caratterizza la moda italiana".

D'altro canto Tuttosport fornisce un interessante versione alternativa del discorso, sottolineando come la volontà di svilupparsi a livello commerciale in mercati come USA e Asia, verso contesti in cui le divise con strisce verticali simmetriche ricordano quelle degli arbitri, spinga a simili forme di restyling. Un criterio originale, insomma, che avrebbe guidato l'azzardo. L'assunto di partenza sembra muoversi secondo l'idea che il tifoso già storicamente fidelizzato continui ad acquistare la maglia e che, al contempo, il tifoso proveniente da "mondi diversi" possa essere maggiormente attratto da trovate più avveniristiche. Risulta evidente, anche lontano dall'universo bianconero, quanto resti costante la tensione tra un richiamo tradizionalista e un'esigenza di marketing che - a dirla tutta - sembra spesso premiare l'originalità ed il coraggio rispetto a soluzioni più conservative e già percorse (al netto di riuscite trovate citazioniste, quelle che ripescano dal passato le maglie più iconiche).

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