Nuova rimonta per il Milan: Pulisic-Reijnders sistemano le cose contro il Como, 2-1

Atmosfera peculiare a San Siro, la Curva Sud rossonera diserta lo stadio nei primi quindici minuti e il Milan è costretto - contro il Como - a dare continuità al successo di Lecce per restare competitivo nelle posizioni che valgono l'Europa, ultima motivazione residua in una stagione da salvare. Primo tentativo assolutamente velleitario di Theo Hernandez che prova invano a sorprendere Butez con un sinistro da distanza siderale. Al 5' arriva una grande occasione di Musah: lo statunitense salta Butez ma non trova lo specchio, provando a chiudere una grande azione condotta da Theo e Leao. Il Como prova a rispondere su punizione: sinistro di Nico Paz alle stelle.
Lo stesso argentino strozza poi il sinistro da buona posizione e manda fuori. Al 33' è ancora il giovane gioiello del Como a provarci, Maignan s'immola in uscita e salva tutto, il francese non può niente subito dopo sul colpo da biliardo di Da Cunha dal limite per il vantaggio ospite (ottima la sponda del solito Paz). Il Como sfiora anche il raddoppio: Maignan salva sull'incursione di Kempf a fine primo tempo.
Possibile doccia fredda per i rossoneri in avvio di ripresa, doppietta di Da Cunha ma rete annullata per fuorigioco, ma al 54' arriva il pari: no look di Reijnders per Pulisic e diagonale al volo dello statunitense per il pari. Il Como è ancora pericoloso, Da Cunha è scatenato e impegna Maignan con un tiro da fuori, mentre dall'altra parte Reijnders sfiora la traversa con un destro da fuori. Partita viva, con occasioni da entrambe le parti: Cutrone di controbalzo manda alto al 72'. Nel finale il Milan cresce e trova il successo in rimonta: Joao Felix avvia l'azione, Abraham serve Reijnders che dopo l'assist trova anche il gol del 2-1 (sfiorando anche il 3-1 nel finale). Il Como chiude anche in dieci per espulsione diretta di Dele Alli, tornato in campo dopo due anni complicati.
La chiave tattica
Fabregas sorprende puntando sul ritorno di Cutrone, abbandonando dunque il 4-3-3 con l'attacco leggero che aveva caratterizzato l'ultimo periodo dei lariani. Il Como, come al solito, si dimostra desideroso di condurre il possesso a partire dalla propria metà campo ma il Milan è reattivo in pressione e riesce a ripartire con efficacia nei primi minuti, affidandosi a giocate di prima.
C'è grande intensità a metà campo e nei duelli, con ripartenze da una parte e dall'altra e qualche errore di troppo nell'ultima giocata (soprattutto da parte rossonera). Col passare dei minuti il Como prende fiducia, grazie a un pressing efficace e alla capacità di tenere palla sulla trequarti con qualità, il Milan prova ad andare subito in verticale affidandosi soprattutto alla rapidità di Leao.
Seconda parte del primo tempo di marca Como, dominio territoriale e grande pericolosità che si traduce poi nel vantaggio meritato. I lariani danno l'impressione di poter seguire lo stesso copione anche nella ripresa, il gol del pari dà però fiducia al Milan, ferma restando la volontà del Como di fare possesso con personalità e coraggio (pur con qualche errore tecnico in più, complice la stanchezza). Il lieve calo ospite e i cambi rossoneri segnano il finale, dando ragione in toto alle scelte compiute da Conceicao in corso d'opera.
L'episodio del match
Il potenziale 2-0 di Da Cunha avrebbe potuto rappresentare un punto di non ritorno per la sfida, un passaggio decisivo verso un successo del Como e verso la crisi rossonera. L'annullamento della rete ospite e l'immediato pareggio firmato da Pulisic segnano invece una svolta positiva per il Milan, dando lo slancio ai rossoneri - anche a livello psicologico - e precedendo un lieve calo (fatale) degli uomini di Fabregas dopo un eccezionale primo tempo.
Il migliore in campo
Reijnders - Nel primo tempo si vede solo a sprazzi in fase di possesso, inghiottito comprensibilmente dal gran gioco del Como, ma nella ripresa la prova dell'olandese sancisce un salto di qualità che premia l'intera squadra. Prima offre a Pulisic il pallone dell'1-1 con un no look delizioso, poi si mette in proprio e (dopo aver sfiorato la traversa) fredda Butez sfruttando l'assist di Abraham.
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