Pogba resta davvero alla Juve? Intervista non autorizzata, avvocati al lavoro
Paul Pogba chiama, la Juventus non solo non risponde ma gli riattacca il telefono in faccia. Nella serata di ieri il centrocampista francese ha rilasciato delle vere e proprie dichiarazioni d'amore nei confronti del club bianconero, dicendosi disposto a rinunciare a parte del suo ingaggio pur di rimanere. Parole che nella maggior parte dei casi avrebbero fatto piacere, ma che suonano come minacce dalle parti della Continassa, dove al contrario si cerca la risoluzione del suo contratto e l'addio anticipato.
Intervista non concordata
L'edizione odierna di Tuttosport riferisce che l'intervista in questione non era stata concordata con la Juve, che ovviamente non l'ha presa affatto bene. Secondo le ultime ricostruzioni, sarebbe stato lo stesso Pogba a convocare dei giornalisti a Parigi per essere ascoltato, senza richiedere l'autorizzazione dei dirigenti della Vecchia Signora.
Le ragioni della Juve sull'addio
Sebbene la squalifica per doping sia stata ridotta da 4 anni a 18 mesi, con la possibilità di ritornare quindi in campo a partire da marzo 2025, Paul Pogba non rientra più nei piani della Juventus. La principale ragione è di carattere economica, dato che gli 8 milioni di euro netti più 2 milioni di bonus percepiti dal francese non rientrano nella politica di riduzione del monte ingaggi che stanno adottando i bianconeri, come dimostrano gli addii di Chiesa, Szczesny, Alex Sandro e Rabiot. C'è poi un fattore prettamente sportivo: nell'ultimo anno e mezzo a Torino sono infatti arrivati altri centrocampisti per sopperire all'assenza - tecnica e numerica - di Pogba, sulla cui tenuta fisica ci sono tra l'altro dei grossi dubbi, visto che parliamo di un giocatore fermo da molto tempo e che già prima della squalifica era spesso infortunato.
Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, la Juve persegue ancora la via diplomatica, cercando di trovare insieme all'entourage di Pogba un accordo per una rescissione consensuale dell'attuale contratto in scadenza a giugno 2025. Tuttavia, se non dovessero raggiungerlo gli avvocati bianconeri potrebbero procedere con il licenziamento per giusta causa, lo prevede il regolamento