100 anni di Cagliari #95: il binomio positivo tra i calciatori uruguaiani e la squadra rossoblù
Di Marco Deiana
Chent'annos. Cento anni di Cagliari e cento racconti sul club rossoblù. I calciatori, allenatori, dirigenti e presidenti ma anche eventi e curiosità che hanno fatto la storia della società isolana. Un viaggio nel cuore della squadra che rappresenta un'intera regione per cento giorni, fino al 30 maggio 2020, giorno del Centenario rossoblù.
La storia tra Cagliari e Uruguay
Da Waldimar Victorino a Gaston Pereiro. Sono ventidue i calciatori uruguaiani ad aver vestito la maglia del Cagliari, oltre ai tre allenatori sempre nati in Uruguay ad aver guidato la squadra dalla panchina (quattro se consideriamo anche Diego Lopez, protagonista sia da calciatore che da tecnico). Un binomio vincente. Certo, non sempre è andato tutto bene ma la storia parla chiaro: i calciatori uruguaiani nel capoluogo sardo sembrano avere una marcia in più. Questo l'elenco completo dei giocatori dell'Uruguay ad aver giocato nella squadra rossoblù: Victorino, Francescoli, Fonseca, Herrera, Tejera, O'Neill, Silva, Romero, Abeijon, Lopez, Bizera, Carini, Peralta, Herrera (il figlio del buon José), Rosano, Cabrera, Ceppelini, Vecino, Gonzalez, Oliva, Nandez e Pereiro. Oltre ai tre allenatori (più Lopez): Puricelli, Tabarez, Perez.
I calciatori
Abbiamo parlato di binomio vincente. Eppure il primo impatto tra Cagliari e Uruguay è stato fallimentare. Nella stagione 1982-83 i sardi portano in rossoblù l'attaccante Waldemar Victorino, conosciuto come El Piscador. Chiude il suo primo campionato con due reti in diciassette presenze, tanto basta per rispedirlo in Sud America.
Quasi dieci anni più tardi però, con il ritorno in Serie A nel '90 dopo la doppia promozione dalla Serie C, il Cagliari si regala un tris d'autore. La società rossoblù come premio per la riconquista della massima serie italiana acquista José (detto Pepe) Herrera, Daniel Fonseca e soprattutto Enzo Francescoli. Tre uomini chiavi di quella prima stagione in Serie A dopo sette anni d'assenza. Due anni più tardi in Sardegna arriva Marcelo Tejera, acquistato per sostituire il connazionale Fonseca. Chiuderà la sua prima e unica stagione con sette partite e zero gol.
Dopo un flop c'è sempre una rinascita. E anche in questo caso il Cagliari pesca benissimo dall'Uruguay portando in Sardegna El Mago Fabian O'Neill: testa matta ma piedi magici. Seguono gli arrivi di altri pezzi da novanta che hanno fatto la storia del club. Sto parlando di Dario Silva, Nelson Abeijon e Diego Lopez, soprattutto gli ultimi due hanno dedicato tutta la loro carriera (nel caso del centrocampista, gran parte di essa) alla causa rossoblù, diventando idoli e bandiere della squadra. In mezzo a questo tris d'autore c'è un flop: si tratta di Luis Romero, meteora cagliaritana. Chissà in quanti ricorderanno il suo faccione.
Il binomio tra Cagliari e Uruguay prosegue con più ombre che luci. Nel corso degli anni 2000 infatti sono sbarcati in Sardegna calciatori che hanno poco a che fare con quelli citati qui sopra. Da Joe Bizera a Fabian Carini, passando per Horacio Peralta, Herrera Junior, Sebastian Rosano (questi ultimi due non sono mai scesi in campo con la maglia rossoblù). Senza dimenticare altri flop come Matias Cabrera e Alejandro Gonzalez.
A gennaio 2014 invece arriva a Cagliari il centrocampista Matias Vecino. Non si può definire completamente un flop (vista la buona carriera che ha sviluppato successivamente) ma in Sardegna in sei mesi ha solamente fatto intravedere le sue qualità.
E siamo giunti ai giorni nostri con gli acquisti di Christian Oliva a gennaio 2019, di Nahitan Nandez nell'estate 2019 (pagato 18 milioni di euro dal Boca Juniors, l'acquisto più importante della storia del club isolano) e di Gaston Pereiro portato in Sardegna nel gennaio 2020.
Gli allenatori
Ai 22 calciatori uruguaiani si aggiungono i quattro allenatori (3+1, considerando il doppio ruolo di Diego Lopez). Il primo professionista uruguaiano in rossoblù è stato il tecnico Hector Puricelli, sbarcato in Sardegna per guidare la squadra cagliaritana nella stagione 1967-68, conquistando un'ottima salvezza. Segue diversi anni più tardi l'arrivo di Oscar Tabarez. Il Maestro. Doppia avventura in terra sarda per lui: la prima nella stagione 1994-95 conclusa con un bel nono posto in campionato, la seconda nel '99 terminata dopo appena cinque giornate con l'esonero.
In mezzo alla doppia avventura del Maestro spunta un altro tecnico uruguaiano (chiamato da Cellino nel 1996 per dare continuità al lavoro del suo connazionale) Gregorio Perez che durò appena sei giornate. Ed infine Diego Lopez, protagonista prima da calciatore e poi da allenatore nella stagione 2013-14 e (da subentrato) in quella 2017-18.
Articolo e rubrica a cura di Marco Deiana