27 ottobre 1954, UFO su Firenze: silenzio al Comunale, tutti gli occhi verso il cielo

ACF Fiorentina v US Sassuolo - Serie A
ACF Fiorentina v US Sassuolo - Serie A / DeFodi Images/Getty Images
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L'aria del Comunale di Firenze era già frizzante e il popolo viola sentiva avvicinarsi a passi lenti qualcosa di importante, qualcosa da imprimere indelebilmente nella storia. Chi si trovava sugli spalti il 27 ottobre del 1954, almeno qualcuno di loro, sognava senz'altro di ritrovarsi in quello stesso posto per accogliere finalmente come eroi i propri beniamini vestiti di viola: un sogno che nella stagione successiva sarebbe diventato realtà, col primo Scudetto conquistato dalla Fiorentina.

AS Photo Archive
AS Photo Archive / Alessandro Sabattini/Getty Images

La storia però, quel giorno, in qualche modo fu scritta anche se il pallone c'entra poco, fa solo da scenario. Ma se adesso siamo a parlare di un match Fiorentina-Pistoiese, poco più di un'amichevole, andato in scena 66 anni fa significa che, davvero, degli eventi degni di nota sono accaduti in quel frangente e che la loro eco ha persino resistito all'opera del tempo. Lo scenario era quello del Campionato Cadetti, torneo che regalava spazio alle riserve delle squadre di Serie A e che vedeva protagonisti club delle serie inferiori: già a partire dalle 14 qualcosa di insolito stava accadendo nel cielo sopra Firenze, gli occhi dei diecimila presenti quel giorno al Comunale si spostarono via via dal terreno da gioco alla volta celeste per seguire con lo sguardo dei movimenti strani, irregolari. Aerei? No, fossero stati semplici aerei l'arbitro non avrebbe interrotto la sfida, unendosi così al resto dei presenti, squadre comprese, a quella platea ormai rivolta altrove.

La partita venne interrotta proprio per quelle presenze nel cielo, i calciatori stessi ormai non si curavano più di seguire il pallone ma partecipavano, insieme ai tifosi, al momento silenzioso di sospensione della realtà. Che cosa vedeva quella platea? Le testimonianze sono innumerevoli, colorite, diverse l'una dall'altra. C'è chi ha raccontato di "ali di gabbiano", chi ha accostato quegli oggetti insoliti a dei lunghi sigari, per farne intendere la forma, o chi ha scomodato i tipici cappelli da mandarino cinese. Del resto è lecito, quasi naturale, che di fronte all'ignoto si ricorra a quel che più da vicino ci presenta forme conosciute e spiegabili, per farsi capire.

Italy v Bosnia-Herzegovina - UEFA Nations League
Italy v Bosnia-Herzegovina - UEFA Nations League / Gabriele Maltinti/Getty Images

Lo stupore non nacque solo alzando gli occhi verso il cielo, andò oltre: quando quegli oggetti volanti sparirono dalla vista, infatti, sui diecimila spettatori cadde un materiale biancastro simile a una ragnatela, una sorta di nevicata del tutto speciale le cui tracce furono peraltro analizzate nei giorni successivi, emergendo come filamenti non radioattivi e non combustibili, composti da calcio, silicio, alluminio, magnesio, ferro e boro.

L'evento si inseriva peraltro in un insieme di altri avvistamenti che, in quel periodo, caratterizzavano la Toscana e non soltanto il suo capoluogo. Un'insolita presenza di oggetti volanti non identificati che spinse i testimoni a scomodare idee generalmente affidate alla fantascienza, a immaginare un contatto con forme di vita lontane. E tornando al campo, lasciando dunque da parte gli studi e le analisi fatte negli anni dagli ufologi, resta negli occhi un'immagine: il ruolo rivestito da ognuno in quel momento, stella del calcio, arbitro o tifoso, venne meno e lasciò spazio al comprensibile stupore di fronte a qualcosa che, davvero, non si riusciva a spiegare.


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