I 4 giocatori da seguire e il potenziale undici titolare dell'Italia a Euro 2020
L'anno "sbagliato" nel nome di Euro 2020 spiega già in sé quanto sia speciale questo torneo, spostato all'anno dopo per via della pandemia e delle necessarie contromisure per limitare l'impatto del Coronavirus. Un Europeo coi cerotti, per certi versi, che per l'Italia dovrà segnare un necessario ritorno ai piani alti dopo un Mondiale clamorosamente saltato, sulla scia di una rinascita targata Roberto Mancini, con un gioco ritrovato e nuove basi per entusiasmarsi. Ma quali sono gli ingredienti da cui parte l'Italia, che ne caratterizzano il profilo a due mesi dall'inizio delle ostilità?
1. La stella: Marco Verratti
Il motore azzurro, un giocatore indispensabile e intoccabile, finito per essere così importante per l'Italia senza aver mai collezionato una sola presenza in Serie A: questo il paradosso di Verratti, che nulla toglie al suo peso specifico nell'undici di Mancini e al suo percorso come calciatore lontano dall'Italia. Dal minuto gioiello del Pescara conteso tra le big italiane e decollato verso la Francia fino al fulcro di un PSG fatto di stelle, una parabola che adesso cerca solo il suo sbocco azzurro per compiersi del tutto: Euro 2020 può consacrarlo anche a livello internazionale come leader, andando ad aggiungere il solo tassello mancante in una carriera certo atipica per un gioiello italiano.
2. Il gioiello: Nicolò Barella
Uno dei casi più eclatanti di crescita e maturazione, con un passaggio in una big capace di consacrarlo e non di disilluderlo come spesso succede: agli ordini di Conte, nell'Inter, Barella ha completato il proprio processo di crescita, consacrandosi come il prototipo del centrocampista completo e moderno, con caratteristiche per certi versi ideali anche per il 4-3-3 di Mancini. Alla veemenza e all'energia degli inizi si è aggiunto un bagaglio sempre più completo a livello tecnico e tattico, dallo status di promessa a quello di certezza per i nerazzurri come per questa Italia, con doti perfettamente complementari a quelle degli altri titolari a metà campo.
3. La potenziale rivelazione: Federico Chiesa
A Firenze Chiesa aspettava di sbocciare e di prendere il volo, qualcuno poteva supporre una qualche forma di caduta o di tonfo dopo l'approdo nella Juve ma, col passare dei mesi, il rapido esterno ha mostrato a tutti di meritare una maglia così pesante e prestigiosa. Un impatto, quello avuto in bianconero, che si tradurrà con tutta probabilità anche in azzurro: non più una possibile freccia all'arco di Mancini ma un titolare a cui affidarsi con continuità, capace di essere decisivo anche con gol e assist pesanti, cresciuto in bianconero grazie al pungolo di CR7 e di altri campioni.
4. Un'eredità pesante: Gianluigi Donnarumma
Scorrendo indietro tra le partecipazioni dell'Italia a Mondiali ed Europei sembra che per qualcuno il tempo si sia fermato, leggi Buffon e accanto a lui nomi di epoche diverse che si inseguono e si alternano. L'Italia avrà un Buffon in meno tra i pali, dunque, ed Euro 2020 sarà per Donnarumma il vero battesimo internazionale come padrone della porta azzurra, con l'auspicio di poter leggere un giorno nuove formazioni azzurre con un Donnarumma come certezza in mezzo ai tanti compagni che, negli anni, si avvicenderanno.
L'undici ideale
4-3-3: Donnarumma; Florenzi, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Verratti, Jorginho, Barella; Chiesa, Immobile, Insigne.
Un undici, quello che Roberto Mancini prepara per l'appuntamento con Euro 2020 che vive di tante certezze e di qualche incognita ancora residua, con ballottaggi da risolvere soprattutto nel reparto arretrato. Di fronte alla certezza Donnarumma, infatti, il solo Bonucci sembra avere il posto da titolare assicurato: accanto all'esperto bianconero Bastoni potrebbe insidiare Acerbi e Chiellini, sia per un discorso di tenuta fisica che di premio per un rendimento stagionale superiore ad ogni aspettativa. Sulla destra Florenzi deve vedersela con Di Lorenzo e Calabria, per difendere il posto, mentre dall'altra parte Spinazzola ha saputo via via guadagnare campo rispetto alla vecchia conoscenza giallorossa Emerson Palmieri.
I dubbi e i nodi da sbrogliare riguardano appunto la difesa perché, avanzando nella lettura dell'undici ideale, crescono le certezze: Verratti, Jorginho e Barella rappresenteranno il motore della Nazionale, con elementi validi per ogni diversa esigenza come Locatelli e Pellegrini, pronti a subentrare.
Anche in avanti la situazione sembra piuttosto chiara, con Immobile terminale offensivo e Belotti pronto a ritagliarsi i suoi giusti spazi se non a insidiarne del tutto la titolarità. A supporto della punta pochi dubbi sullo spazio a disposizione per Chiesa e Insigne, con Berardi che dal canto proprio potrà comunque trovare occasione per mettersi in mostra, anche se non necessariamente dal primo minuto.
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