5 giocatori che hanno vestito le maglie di Siviglia e Inter

GERARD CERLES/Getty Images
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Dieci anni dopo un'altra finale internazionale per l'Inter, che questa sera affronterà il Siviglia nell'ultimo atto dell'Europa League 2019/20. Si tratterebbe del primo trofeo da allenatore nerazzurro per Antonio Conte, capace di imporre il proprio gioco anche in Serie A con il raggiungimento del secondo posto in classifica. Non sarà semplice contro i lusitani, legati al club milanese da una lunga serie di intrecci: oltre a essere le due squadre più titolate della competizione, Siviglia e Inter si sono divise nel corso degli anni molti calciatori.


Matias Almeyda

Jamie McDonald/Getty Images

Matias Almeyda deve l'inizio della sua carriera da calciatore alle Olimpiadi ai Atlanta del 1996, dove conquistò l'argento arrendendosi in finale contro la Nigeria. L'ex centrocampista argentino, quell'estate, si trasferì dal River Plate al Siviglia. La stagione si conclude con la retrocessione in Seguna Division spagnola, ma Almeyda riuscì comunque a imporre la propria classe all'interno dell'organico andaluso. Nel 1997 venne acquistato dalla Lazio, con cui vinse la Coppa delle Coppe e un campionato di Serie A. Quando vestì i colori nerazzurri, nel 2002, la sua parabola fu già in discesa: disputò una buona prima parte di stagione sotto la guida tecnica del connazionale Hector Cúper, ma la sensazione di sentirsi costantemente una riserva lo spinse ad atteggiamenti contrastanti: durante un Lazio-Inter, infatti, rubò addirittura il cartellino all'arbitro.


Stevan Jovetic

Aitor Alcalde Colomer/Getty Images

Stevan Jovetic si affacciò al grande calcio grazie alla Fiorentina, esplodendo definitivamente nel 2012 con Vincenzo Montella. Nel 2013 fu acquistato dal Manchester City, ma i numerosi infortuni di cui è stato vittima ne frenarono la carriera. Dopo due anni di nulla, l'attaccante montenegrino passò all'Inter senza rendersi mai protagonista: riserva con Frank de Boer, Jovetic decise di accettare la proposta del Siviglia durante il mercato di gennaio, malgrado il suo cartellino non venne riscattato al termine del campionato.


Gary Medel

Chris Brunskill Ltd/Getty Images

Gli esordi in Sudamerica di Gary Medel tra Universidad Catolica e Boca Juniors attirarono le attenzioni dei grandi club europei su un calciatore tutto grinta e carisma, capace di nascondere i limiti tecnici dietro un atteggiamento indomabile valso il soprannome di Pitbull. Questa fu la caratteristica maggiormente apprezzata dai tifosi del Siviglia, nonostante un lento percorso di ambientamento. Tre stagioni ad alto livello, poi un anno sabbatico al Cardiff, in Galles. Successivamente, la carriera del centrocampista cileno subì una nuova svolta: dal 2014 al 2017 vestì la maglia dell'Inter, indossata anche nell'atipico ruolo di difensore centrale nella difesa a quattro.


Diego Simeone

Getty Images/Getty Images

Il Siviglia fu il primo vero passo da calciatore di Diego Simeone, che nel 1990 lasciò l'Argentina e il Velez per trasferirsi prima al Pisa e in seguito, nel 1992 tra le fila del club andaluso. Due stagioni di assoluto livello per il Cholo che gli permisero di rappresentare la nazionale ai Mondiali USA '94 e conquistare la chiamata dell'Atletico Madrid, di cui ora è allenatore. Nel 1996 vinse la Liga con dodici reti all'attivo, mentre nel 1997 passò all'Inter dove alzò la Coppa UEFA. La sua avventura nerazzurra si interruppe nel 1999 con la cessione da parte del club alla Lazio.


Ivan Zamorano

Claudio Villa/ Grazia Neri/Getty Images

Ivan Zamorano fu il simbolo del predatore d'area di rigore negli anni Ottanta e Novanta. Dotato di ottimo istinto del gol e speciale attaccamento alle maglie indossate in carriera, l'attaccante difficilmente deluse le tifoserie che lo accolsero. Dopo una breve parentesi al San Gallo, in Svizzera, il cileno passò al Siviglia dove rimase tra il 1990 e il 1992, prima di calcare il prestigioso terreno del Santiago Bernabeu di Madrid (con il Real comandò la classifica dei marcatori nel 1995). Nel 1996 accettò la corte dell'Inter, diventando la seconda punta al servizio di Maurizio Ganz prima e Ronaldo il Fenomeno poi. In nerazzurro vinse la Coppa UEFA segnando in finale contro la Lazio. Nel 2001 disse addio a una piazza che lo seppe amare, malgrado i pochi gol realizzati, e chiuse la carriera tra Club America e Colo Colo.


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