La top 5 dei migliori momenti delle finali di Europa League
Siamo arrivati all'atto finale dell'Europa League 2020/21, un epilogo che vedrà protagoniste Manchester United e Villarreal nello scenario dello Stadion Energa Gdansk di Danzica.
Le finali di Europa League hanno regalato momenti memorabili in quantità fin dalla nascita del torneo, o comunque dal passaggio dalla Coppa UEFA all'attuale denominazione, e gli appassionati di tutto il mondo confidano che, anche in questa edizione, le attese non vengano tradite dai Red Devils e dagli spagnoli, pronti a giocarsi la loro prima finale europea.
Ecco uno speciale percorso tra i momenti indimenticabili delle finali di Europa League, i 5 highlights impossibili da accantonare, ricordati anche durante l'UEL Breakfast Show.
5. Il congedo di Hazard in grande stile
Nella finale tutta londinese tra Chelsea e Arsenal, nel 2019, Eden Hazard si concesse la migliore passerella possibile per l'addio ai Blues e mise a segno una doppietta nel successo per 4-1 della squadra guidata allora da Maurizio Sarri.
Il belga mise così il miglior timbro finale sull'avventura al Chelsea, prima di approdare al Real Madrid, e diede una grossa mano a Sarri nella conquista del suo primo trofeo poco prima del passaggio sulla panchina della Juventus.
4. Lukaku dalla gioia al rimpianto
Da un momento di gioia a uno di grandi rimpianti, sempre con un belga al centro: nella finale dello scorso anno, disputata da Inter e Siviglia, Romelu Lukaku aprì le danze in favore dei nerazzurri su rigore ma le chiuse poi, nel finale, con un clamoroso autogol che sancì di fatto l'epilogo per i sogni interisti contro un Siviglia che andò così a conquistare la sua sesta Europa League.
Una battuta d'arresto inattesa per il trascinatore nerazzurro, dall'estasi alla delusione nell'arco di una sola partita, come solo in una grande finale può succedere.
3. Ascesa e caduta del Dnipro
Un passaggio drammatico dalla gioia fino al peggiore epilogo: una situazione che può aver luogo nell'arco di una partita, sì, ma anche nel giro di pochi anni e in modo persino più drammatico.
Il Dnipro sorprese tutti arrivando a giocarsi la finale di Europa League 2014/15 contro, neanche a dirlo, il Siviglia ma, nell'arco di soli quattro anni, finì letteralmente per sparire: lo spettacolare 3-2 che vide trionfare gli andalusi fu dunque l'apice estemporaneo di una storia che di lì a poco tempo si sarebbe esaurita, prima con la retrocessione in terza serie a causa della situazione disastrosa dei conti e poi, definitivamente, con lo scioglimento del club.
2. L'eterna maledizione del Benfica
Una delle storie più affascinanti e allo stesso tempo inquietanti del mondo del pallone, una leggenda che ha avuto i suoi riflessi importanti sui destini sportivi di un club prestigioso come il Benfica.
La famosa "maledizione" lanciata da Bela Guttmann nel 1962, a causa di un mancato premio dopo l'ennesimo trionfo, colpì con forza anche in Europa League, tornando in mente in modo piuttosto naturale in occasione delle due finali consecutive perse nel 2013 e nel 2014 (contro Chelsea e Siviglia).
1. Radamel Falcao in stato di grazia
Ci sono giocatori che, nel corso degli anni e con maglie diverse, si sono rivelati in grado di stabilire una vera e propria affinità speciale con l'Europa League, facendone la sede di giocate superbe e di gol a raffica.
Radamel Falcao occupa uno spazio di diritto tra questi, nell'edizione 2011/12 il colombiano mise a segno ben 12 gol trascinando l'Atletico Madrid verso il successo anche grazie alla doppietta firmata nel primo tempo della finale contro il sorprendente Athletic Bilbao.