I 5 motivi per cui Milenkovic è l'acquisto ideale per il Milan
Tra i pezzi preziosi dell'eredità targata Pantaleo Corvino, retaggio di cui la Fiorentina può ancora godere, figura accanto a Dusan Vlahovic anche il suo connazionale Nikola Milenkovic, arrivato a Firenze nel giugno del 2017 e punto della difesa viola ormai da quattro stagioni.
Anche Milenkovic, proprio come Vlahovic, si è trovato fino a pochi mesi fa in una situazione che avrebbe visto la Fiorentina perdere un vero patrimonio a prezzo di saldo (data la scadenza nel 2022) ma a sorpresa, complice il colpo di fulmine con Italiano, il possente centrale serbo ha optato per un rinnovo fino al 2023, scongiurando così anche l'idea di un doloroso addio a parametro zero nel corso della prossima estate.
Il futuro di Milenkovic in viola, al di là dell'idillio con la piazza, resta però tutto da scrivere: un fantasma ingombrante, quello del Milan, potrebbe irrompere già a gennaio per regalare a Pioli un sostituto più che degno di Kjaer e, a tutti gli effetti, un potenziale titolare della retroguardia rossonera tra presente e futuro.
Ma quali sono i motivi che rendono Milenkovic il giusto rinforzo per i rossoneri, anche rispetto ad altri nomi emersi negli ultimi giorni?
1. Conosce la Serie A
Tra i tanti profili presi in considerazione dagli uomini mercato rossoneri, vista la necessità di rinforzi al centro della difesa, non mancano ipotesi senz'altro intriganti provenienti dall'estero, basti pensare a Christensen e Zouma del Chelsea.
Ipotesi che incuriosiscono, sì, ma che dovrebbero pagare lo scotto della mancanza di esperienza con la Serie A e della necessità di ambientarsi a un contesto diverso da quello inglese.
Milenkovic, dal canto proprio, può già vantare 134 presenze nel campionato italiano e ormai è un habitué del nostro calcio, senza alcuna necessità di prendere le misure o di restare inizialmente ai margini prima di integrarsi.
2. Rapporto qualità-prezzo
Diventa necessario, quando si vagliano nomi giovani e di prospettiva, mettersi l'anima in pace e prepararsi a spendere cifre pesanti.
Il discorso vale anche per quegli elementi fin qui estranei alla Serie A, a meno che non si tratti di giocatori in scadenza, ma è chiaro che Milenkovic possa incrociare su di sé le esigenze tecniche e quelle economiche. Al di là del discorso clausola da 15 milioni, su cui non esistono conferme ufficiali, è chiaro che il rinnovo breve (solo fino al 2023) rischia semplicemente di rimandare il discorso cessione, scongiurando semplicemente l'idea di un addio a zero.
Per età e caratteristiche si tratta di un giocatore per cui varrebbe la pena spendere, senza rischio di farlo a vuoto, anche per una valutazione meramente anagrafica (essendo un '97).
3. La prospettiva europea
Un aspetto, questo, che può offrire due diversi spunti, esplorando sia il punto di vista della società che quello del giocatore stesso.
Il Milan si metterebbe in casa un giocatore che, pur senza esperienza nelle coppe europee, è un punto fermo della sua Nazionale e non manca certo delle qualità per affermarsi anche nelle coppe.
D'altro canto il giocatore potrebbe trovare più che mai intrigante la prospettiva, pur in assenza di Europa nella stagione in corso, di giocare stabilmente nelle coppe europee già a partire dalla stagione prossima. Una prospettiva che, restando in viola, non sarebbe certo preclusa ma non risulterebbe nemmeno scontata o ovvia.
4. Un centrale che segna
Già citata l'importante esperienza in Serie A restano accattivanti anche i numeri pensando al contributo di Milenkovic nell'area avversaria.
Il centrale serbo ha segnato già 12 gol in Serie A, raggiungendo addirittura quota 5 gol nella stagione 2019/20, trovando la via della rete anche in un contesto, quello viola, che prima di quest'anno non era certo brillante a livello di numero di gol fatti.
Le sue abilità nel gioco aereo rappresentano una minaccia costante quando il centrale sceglie di avanzare e di portarsi in area, sui corner è una vera spina nel fianco, in grado di far male soprattutto di testa.
5. Giovane...ma esperto
Forse si tratta dell'aspetto più vincente, dell'intreccio più virtuoso: quello tra età ancora giovane ed esperienza già messa in cascina.
Da un lato, dunque, il Milan si metterebbe in casa un centrale con trascorsi già importanti in Italia e, d'altro canto, i 24 anni di età permetterebbero al club rossonero di avere a disposizione un rinforzo valido anche a lungo termine, un titolare in grado di condizionare in positivo la retroguardia milanista anche nei prossimi anni e non solo come "toppa momentanea".
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