90min difficili, 13ª giornata di Serie A: la Lazio
Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà.
Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.
- 90min difficili, 6ª giornata di Serie A: la Roma
- 90min difficili, 7ª giornata di Serie A: la Lazio
- 90min difficili, 8ª giornata di Serie A: il Torino
- 90min difficili, 9ª giornata di Serie A: il Sassuolo
- 90min difficili, 10ª giornata di Serie A: il Frosinone
- 90min difficili, 11ª giornata di Serie A: il Milan
- 90min difficili, 12ª giornata di Serie A: il Napoli
Emergenza infortuni?
La Salernitana era affamata, a caccia della sua prima vittoria stagionale dopo 12 turni di Serie A. La voglia di prendersi a tutti i costi quei 3 punti si è tradotta in campo con una maggiore aggressività, una convinzione diversa sancita dalla sempre tragica e inevitabile regola dell'ex. I conti li ha regolati Antonio Candreva con una prestazione individuale eccellente che l'ha portato ad essere presente in quasi le azioni pericolose dei campani e decisivo in quella del 2-1.
Alla Lazio è mancato quel tipo di giocatore. Quello che a volte rappresentava Milinkovic-Savic, quel carico che Luis Alberto aveva ereditato interamente sulle spalle (era squalificato). È mancato uno Zaccagni molto lontano dalla forma della passata stagione, fuori all'ora di gioco per infortunio. È mancato e mancherà Alessio Romagnoli, anche nella sfida fondamentale di Champions League contro il Celtic, alle prese con una lesione.
Con una difesa rivisitata (anche Casale era out) e un centrocampo fuori per due terzi, la Lazio è apparsa spaesata. Ha calciato soltanto due volte verso lo specchio della porta avversaria (una con il rigore di Ciro Immobile) e, nonostante un possesso tutto sommato dominato, non è rientrata nel secondo tempo per chiudere la partita. L'episodico vantaggio di capitan Immobile non è stato difeso come capitato spesso nella passata stagione. I biancocelesti hanno perso quella solidità, quella capacità di gestire la sfera in modo sereno che regalava una squadra spumeggiante, da Champions League.
Le ambizioni e le parole di Sarri
Le ambizioni, almeno fino al nuovo anno, rimangono alte. La partita contro il Celtic dirà molto della stagione dei biancocelesti. La Lazio ha meritato sul campo un posto favorevole nel proprio girone e ha bisogno di una vittoria allo Stadio Olimpico per ipotecare la qualificazione agli Ottavi. A dicembre la squadra di Sarri scenderà in campo 7 volte tra Serie A, Champions e Coppa Italia.
7 come le sconfitte stagionali in 17 partite. 17 come i punti in 13 di Serie A che valgono soltanto l'undicesimo posto in classifica. 7 quelli di distanza dal Napoli al quarto posto, 3 dall'Atalanta al settimo. L'allenatore biancoceleste ha parlato della situazione nella conferenza stampa di ieri, anche in riferimento alla mentalità.
"La mentalità dipende da duemila fattori. Probabilmente a livello ambientale qualcosa trasmette poco, è difficile capire il motivo. Se cambiano calciatori e allenatori ma rimane sempre lo stesso livello, vuol dire che il problema è ambientale."
- Sarri in conferenza stampa
Ambiente e mentalità, un discorso molto comune a Roma che torna sempre in voga nei momenti negativi. L'ultimo mese della Lazio è stato complicato. Nella squadra biancoceleste si evidenzia la fatica nel segnare (solo 4 reti nelle ultime 6) e difficoltà evidenti quando viaggia in trasferta (in campionato sono 5 sconfitte in 7 visite fuori casa). Che si tratti di un altro momento negativo è evidente; i prossimi impegni riveleranno se la Lazio sarà riuscita a trovare la soluzione al problema o se camminerà ancora nel traffico di metà classifica. Dicembre è un mese determinante.