90min difficili, 14ª giornata di Serie A: la Salernitana

Un approccio complicato per la squadra di Inzaghi.
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Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà. 

Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.

Approccio

Sono mancate tante cose a Firenze, troppe in relazione al periodo positivo vissuto dalla Salernitana ultimamente. L'arbitro Tremolada ha fischiato per la prima volta alle 15 e intorno alle 15:20 i campani erano ripartiti dal centro già un paio di volte. Un approccio horror per la squadra di Simone Inzaghi.

Reparti slegati e poca collaborazione tra i difensori e i centrocampisti in copertura. La viola ha fatto subito male agli ospiti sfruttando principalmente gli inserimenti dei suoi incursori. Dopo qualche giro d'orologio è Arthur a conquistare un calcio di rigore trasformato freddamente da Beltran; poi sfiorano il raddoppio Ikoné, Bonaventura e Duncan. In poco di più di un quarto d'ora.

Il secondo gol è una meraviglia di Sottil, un tiro imparabile anche per il miglior portiere del mondo, sul quale ci sono però delle responsabilità avversarie. L'esterno numero 7 riceve, si gira e calcia con troppa libertà. Biraghi batte una rimessa laterale in area di rigore, Sottil stoppa, ha il tempo di ruotare il busto e di puntare un Bohinen che gli lascia oltre un metro. Il centrocampista di Inzaghi è in ritardo e abbocca alla prima finta scivolando. Una rete bellissima e inevitabile.

La partita è virtualmente chiusa. La Fiorentina è una squadra esperta che sa controllare il ritmo e l'inerzia del gioco, e che difficilmente rinuncia a offendere. Costil deve superarsi ancora e l'unico briciolo di speranza lo accende Ikwuemesi a inizio secondo tempo. L'ingresso di Dia dalla panchina genera un po' di turbolenze, ma niente di più. Mazzocchi crossa a giro e Ikwuemesi colpisce di testa spiazzando Terracciano, la sfera rimbalza a terra e termina sulla traversa. Sarà l'ultima illusione di una possibile rimonta.

Poco dopo la squadra di Inzaghi sbaglia ancora in uscita e viene punita da Giacomo Bonaventura, 3-0 con circa 40 minuti da giocare. La partita prosegue, ma perde significato in modo direttamente proporzionale allo scorrere del tempo.

Situazione

Non era facile affrontare la Fiorentina al Franchi. Stiamo parlando di una squadra che con le tre reti alla Salernitana ha raggiunto quota 102 in tutte le competizioni dell'anno solare. E se la stagione scorsa si è conclusa con l'amarezza di una Finale europea persa al 90°, in questa la viola è ripartita con la stessa ambizione e con un livello ormai consolidato.

Tuttavia ci si aspettava qualcosa di più dalla Salernitana. Sia dal punto di vista della produzione offensiva sia dall'atteggiamento. In memoria era rimasta una squadra capace di aggredire il Sassuolo in trasferta portandosi in vantaggio di due reti (in 16 minuti) e, ancora più recente, un gruppo uscito dallo spogliatoio dell'Arechi all'intervallo per dominare la Lazio nel secondo tempo, ribaltando il risultato e ottenendo la prima vittoria della stagione.

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Una squadra parzialmente in salute, o comunque sulla via di guarigione dopo due mesi di lavoro di Filippo Inzaghi. Il primo posto utile per salvarsi è a distanza di una vittoria, ci sono tempo e mezzi per ritrovare la propria identità, costruirla dove necessario e far rivivere quell'alchimia Candreva-Dia a cui i salernitani hanno dovuto rinunciare per diversi mesi, da cui probabilmente passa la permanenza in Serie A. Dopo la prima vittoria, ecco un'altra sonora caduta. Si tratta dell'inizio di un nuovo momento di flessione o è soltanto un passo falso da ignorare in un periodo positivo?