90min difficili, 19ª giornata di Serie A: il Napoli
Un'altra settimana, un'altra squadra di Serie A in difficoltà.
Ecco 90min Difficili, una serie in cui verrà evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre del massimo campionato italiano. Tornando indietro nel tempo ci concentreremmo sul Genoa alla 1ª, poi Torino e Fiorentina, e ovviamente Empoli e Milan (insieme), per concludere con la Juventus. Di seguito invece la lista degli episodi precedenti, dalla sesta giornata in poi.
- 90min difficili, 6ª giornata di Serie A: la Roma
- 90min difficili, 7ª giornata di Serie A: la Lazio
- 90min difficili, 8ª giornata di Serie A: il Torino
- 90min difficili, 9ª giornata di Serie A: il Sassuolo
- 90min difficili, 10ª giornata di Serie A: il Frosinone
- 90min difficili, 11ª giornata di Serie A: il Milan
- 90min difficili, 12ª giornata di Serie A: il Napoli
- 90min difficili, 13ª giornata di Serie A: la Lazio
- 90min difficili, 14ª giornata di Serie A: la Salernitana
- 90min difficili, 15ª giornata di Serie A: il Milan
- 90min difficili, 16ª giornata di Serie A: la Roma
Dopo aver saltato un paio di turni (17 e 18 per la precisione) siamo costretti a scegliere il Napoli per ripartire con il nuovo anno.
Confronto
50 punti nel passato girone d'andato di Serie A, 28 in quello concluso ieri. Il Napoli è crollato di 22 punti e 8 posizioni, dalla vetta al nono posto. È entrato in crisi con Rudi Garcia, ha provato a galleggiare all'inizio della gestione Mazzarri, per poi sprofondare nuovamente. Inter, Juventus e Milan sono già imprendibili. Fiorentina, Bologna, Lazio, Atalanta e Roma fanno parte di quel blocco europeo che lotterà fino all'ultima giornata per la quarta piazza in Champions League. Un treno a cui i partenopei devono disperatamente restare attaccati.
L'addio di Kim e il lungo avvicendamento con Natan (che deve ancora avvenire) ha reso il Napoli più fragile del previsto. L'addio di Spalletti è invece ormai un punto di non ritorno della storia recente azzurra. La stagione sembra già andata se confrontata a quella precedente. Delle prime diciannove di Serie A il Napoli ne ha perse 7, più di un terzo. Nel mese di dicembre ha sconfitto soltanto il Cagliari e tra le big del nostro campionato è riuscito a imporsi soltanto contro l'Atalanta.
Dati sconfortanti per chi pensava fosse l'inizio di un nuovo ciclo vincente e destinato a durare a lungo, e che ora si ritrova a fare i conti con un allenatore cambiato in corsa e tante domande sulla stagione corrente e sul futuro.
Futuro
La Coppa Italia è andata, lo Scudetto anche. Cosa resta al Napoli? La lotta per il quarto posto in Champions League e la corrente Champions League. La sensazione è che per concludere la Serie A con un sorriso amaro, la totalità dei punti dei partenopei nel girone di ritorno dovrebbe aggirarsi intorno ai 40.
Scenario difficile da immaginare oggi, soprattutto se pensiamo alla gara con il Torino. Nella trasferta in casa dei granata agli azzurri è mancato tutto. Da Mazzarri in panchina al finalizzatore, dalla cattiveria agonistica per evitare determinate situazioni al nervosismo evidente in un Mazzocchi che entra dalla panchina e dopo pochissimi minuti rimedia un rosso folle.
La fretta di Raspadori, una palla che sembra scottare e l'immobilismo dell'intero blocco difensivo in occasione del vantaggio di Sanabria. Sono tre gare consecutive che il Napoli non segna, e se consideriamo le ultime sei, i partenopei hanno timbrato soltanto due volte (entrambe nella gara con il Cagliari).
La stagione è lunga e i presupposti per invertire la rotta ci sono. Se l'anno scorso, con Spalletti, Kim e le migliori versioni di ogni protagonista il Napoli era una squadra da Scudetto (90 punti), quest'anno è ancora una squadra da Champions League (per la quale ne servono una ventina in meno). Nel prossimo mese mancheranno due interpreti fondamentali come Osimhen e Anguissa, assenze che però non possono trasformarsi in alibi, per la mancanza di tempo.
Da qui al 21 febbraio, quando si consumerà l'andata degli Ottavi di Finale di Champions League contro il Barcellona, il Napoli avrà tante occasioni per dare il segnale di svolta. La Supercoppa tra una decina di giorni, poi la Lazio e il Milan in campionato. Un mese bollente, da giocare a un'intensità disperata per ridurre il gap tecnico con la passata stagione, per ritrovare la connessione fino a pochi mesi fa esaltante con il Diego Armando Maradona.