90min difficili, 2ª giornata di Serie A: la Roma

Il crollo della Roma nella prima davanti ai suoi tifosi.
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Eccoci di nuovo. La Serie A è iniziata da due turni, due giornate abbastanza particolari dopo le quali apprezziamo una classifica corta, con una sola squadra a punteggio pieno (la Juventus) e un'altra incapace di conquistare punti (il Lecce). Nelle prime uscite, in cui non erano previsti scontri diretti d'alta classifica, le big hanno incontrato delle difficoltà inattese, che hanno già offerto le prime prestazioni drammatiche della stagione.

90min Difficili è una serie nella quale viene evidenziata la prestazione più negativa, secondo noi, tra le 20 squadre di Serie A, in ogni giornata, dalla 1ª alla 38ª. Un viaggio, un appuntamento settimanale da non perdere accompagnato da una nuova grafica e altre novità che saranno sviscerate nel corso della stagione. 

La mano del mercato e l'inserimento dei nuovi

Nelle cocenti temperature romane, che non lasciano respiro nemmeno durante le ore serali, la Roma ha regalato una notte difficile ai suoi tifosi. Una serata in cui gli incubi dell'annata precedente sono tornati reali. Dai passi falsi con Verona e Salernitana (rimpianti a fine stagione) a quelli contro Cagliari ed Empoli è trascorso quasi esattamente un anno e i dubbi che avvolgono i tifosi giallorossi non sono cambiati.

Quella rivoluzione tattica iniziata da De Rossi mesi è stata paradossalmente rallentata dall'arrivo di alcuni nuovi giocatori, che si sono uniti in varie fasi dell'estate alla preparazione capitolina e che nella loro prima sfida all'Olimpico sono apparsi in evidente difficoltà. Artem Dovbyk si era mosso bene nei primi minuti, salvo poi scomparire a causa delle poche verticalizzazioni giallorosse, Matías Soulé, partito prima a sinistra e poi traghettato a destra, non è mai riuscito a esprimere quella brillantezza a cui aveva abituato l'anno scorso e infine l'ingresso di Enzo Le Fee nell'ultima mezz'ora andrebbe considerato abbastanza positivo, se non fosse per un gol divorato da ottima posizione.

Artem Dovbyk
Artem Dovbyk / Paolo Bruno/GettyImages

Alla fine, nonostante la sorpresa di giornata Eldor Shomurodov, la Roma non è riuscita ad agguantare quel pareggio che comunque non avrebbe né modificato l'umore dei tifosi né placato le critiche.

Spensieratezza e dimensione

Gli errori sono stati tanti e hanno portato Daniele De Rossi, toccato dalla sconfitta nell'immediato postpartita a comunicare chiaramente la sua insoddisfazione. "Non sono soddisfatto della partita di nessuno. Non è un discorso del tridente. Questi giocatori possono fare di più. Dovevamo e potevamo vincere. Dovevamo fare meglio nei singoli e come squadra". Sono stati errori qualitativi, altri di posizione (sul di Gyasi o il contropiede terminato sulla traversa di Colombo) e altri di leggerezza (quello di Paredes in occasione del 2-0 è il più significativo).

Errori ripetuti che sono molto distanti dal calcio espresso nei primi mesi della gestione del tecnico, caratterizzati da spensieratezza, aggressività e tanto sacrificio da parte della rosa giallorossa. "Per velocizzare la circolazione della palla c'è solo una soluzione, dobbiamo andare forte. Ed io devo essere bravo a scegliere gli uomini che vanno forte -e ancora- Abbiamo subito tanti contropiedi perché siamo stati troppo poco aggressivi con i difensori, che però nel secondo tempo hanno tenuto molto bene il campo".

Quella sensazione generalizzata che, accettato l'equilibrio, la Roma per esprimersi in tutta la sua qualità debba dominare l'avversario, schiacciandolo con riaggressioni che non gli consentano di respirare. Sono le prime uscite e c'è ancora molto tempo per lavorare, soprattutto considerando l'arrivo, ormai quasi certo, dal mercato di altri 2-3 rinforzi (Abdulhamid, Danso e probabilmente un esterno da schierare a sinistra).

La sconfitta arriva in un momento delicato, prima della sosta e del big match da disputare all'Allianz contro la Juventus di Thiago Motta (unica squadra della Serie A a punteggio pieno). Una partita complicata, di quelle che, a campionato appena iniziato, possono cambiare la propria dimensione ribaltando in positivo il discorso entusiasmo o confermando quanto di negativo visto nelle prime due uscite.

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