Abraham parla del suo rapporto con Mourinho e commenta un possibile addio alla Roma
Non è stata fin qui una stagione da incorniciare Tammy Abraham, che non è riuscito a bissare gli ottimi numeri totalizzati nel suo primo anno alla Roma. Si dice addirittura che l'attaccante inglese possa essere ceduto nella prossima finestra di mercato per finanziare il mercato in entrata dei giallorossi. Intanto, Abraham ha concesso un'intervista ai microfoni di Four Four Two in cui non solo ha ripercorso i momenti principali della sua carriera, ma ha anche commentato il possibile addio in estate.
Sulla decisione di lasciare il Chelsea: "Era arrivato il momento di lasciare il Chelsea e stavo parlando con diversi club in Inghilterra e in Europa. La mia attenzione era rivolta a un certo club londinese, l’Arsenal. Mio padre è un grande tifoso dei Gunners quindi era molto entusiasta, tutto andava bene. Poi José mi ha chiamato, di solito non rispondo mai ai numeri che non ho salvato nei miei contatti: “Ciao Tammy, sono José”. E io ho pensato: “Wow, che sorpresa!”. Mi ha chiesto come stava la famiglia. Lo conoscevo bene perché mi aveva visto da bambino al Chelsea. Mi ha chiesto: “Sei pronto a lasciare il brutto tempo e venire nella soleggiata Roma?”. Ho parlato con i miei agenti e mi hanno detto che non c’erano dubbi, un momento perfetto per iniziare una nuova vita e non ho più guardato indietro".
Sul suo approdo in giallorosso: “Ho chiesto dell’Italia a Jorginho e Rudiger e mi dissero che la Roma è un un grande club. Guardavo la Roma in Champions League e mi sono fatto un’idea, venire qui è stata un’esperienza pazzesca”.
Sulla mancata convocazione per il Mondiale: “Southgate mi disse che avevo la forma sbagliata al momento sbagliato, che sarebbe stato ingiusto per gli altri giocatori. Me lo aspettavo. È più difficile essere convocato se non giochi in Premier, le partite di Serie A non vengono mostrate in Inghilterra. Non ero in una fase in cui ero in fiducia, quindi me lo aspettavo. Ma ovviamente non è bello sentirsi dire queste cose”.
Sul suo rapporto con Mourinho: “José è una leggenda, lo adoro. È quello che noi chiamiamo un vero capo. È un leader. Quando parla, lo si ascolta. Sa come gestire i suoi uomini, è uno dei migliori al mondo in questo. Sa come come guidarti, come entrare davvero nella tua testa. Anche se stai facendo un ottimo lavoro, cercherà comunque di farti fare di più. Non è mai soddisfatto, vuole sempre di più”.
Sulla possibilità di tornare al Chelsea: “Nel calcio mai dire mai. In questo momento la mia attenzione è rivolta alla Roma: vogliamo finire al meglio la stagione. Non ho ancora iniziato a pensare ad altro oltre ad essere qui e fare del mio meglio. Non direi che ci sono questioni in sospeso in Inghilterra, non ho fretta. Il calcio non ha luogo, può essere ovunque. Forse resterò alla Roma per i prossimi dieci anni, o forse no. Non si sa mai cosa c’è dietro l’angolo.”