Addio a Pierino 'la peste' Prati: la carriera dell'ex grande bomber di Milan, Roma e Fiorentina
Il 2020 non è ancora finito ma continua a far danni. Dopo la scomparsa di Corso, il calcio milanese, italiano e mondiale, piange un altro grande campione. Se n'è andato infatti, all'età di 73 anni, Pierino Prati, ex centravanti di Milan, Roma e Fiorentina, Campione d'Europa nel 1968 e vicecampione del mondo del 1970 con la nazionale italiana.
Gli inizi
Prati era il classico centravanti degli anni 60-70, nato nelle giovanili del Milan. Dopo un debutto fugace, il centravanti nato a Cinisello Balsamo nel 1946, andò in prestito in Serie C e in B, a farsi le ossa, alla Salernitana e al Savona. Alla Salernitana contribuì con 10 reti alla promozione in Serie B dei campani. Poi il ritorno al Milan per il debutto, e un nuovo prestito al Savona dove segnò 15 gol. Tanti gol che convinsero il Milan di Rocco a puntare su di lui. Pierino, alla sua prima stagione completa in massima serie fu capocannoniere con 15 gol, contribuendo alla vittoria del campionato da parte dei rossoneri (nel 1967-68 segna 22 reti in 38 partite, trascinando i rossoneri anche in Coppa delle Coppe). Aiuta l'Italia, anche se trova poco spazio, alla conquista dell'Europeo (l'unico della nostra storia) ma è nella stagione succesiva che raggiunge l'apice.
L'apice
Nel 1968-69 Prati realizza 6 gol in 7 partite nella vittoriosa Coppa dei Campioni rossonera, diventando il primo giocatore italiano a realizzare una tripletta in finale contro l'Ajax (4-1 il finale). Dopo il successo europeo anche la vittoria in Coppa Intercontinentale e il secondo posto ai Mondiali del '70 con l'Italia. Altre tre stagioni al Milan con le vittorie di due Coppe Italia e un'altra Coppa delle Coppe. La sua avventura in rossonero si chiude con 102 gol in 209 partite.
L'addio al Milan e la chiusura della carriera
Prati passa alla Roma ma non riesce a ripetersi. Nella Capitale gioca 101 partite e segna 41 gol, comunque un discreto bottino. Giocò l'ultima gara in nazionale (la quattordicesima, nelle quali segnò 7 gol), imboccando definitivamente il viale del tramonto. Prima il passaggio alla Fiorentina, poi l'avventura in America con i Rochester Lancers e infine la chiusura a Savona, in Serie C. Da allenatore, quattro esperienze nelle serie minori, ma non riuscirà a replicare i successi da calciatori. Resterà sempre legato all'ambiente rossonero.
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