Adriano l'Imperatore: la storia dell'attaccante brasiliano tra doti tecniche eccellenti e fragilità mentali

Buda Mendes/Getty Images
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Considerato uno dei calciatori più promettenti nel panorama calcistico mondiale, Adriano ha vissuto un'intensa carriera tra Brasile e Italia. Nonostante i numerosi successi conquistati e maglie indossate, le qualità tecniche dell'ex attaccante si sono scontrate spesso con fragilità mentali ed eccessi privati che hanno suscitato nei suoi ammiratori un'impareggiabile sensazione di rammarico.


Gli esordi in Brasile e l'arrivo in Italia: è nata una stella

Luca Ghidoni/Getty Images

Dopo averlo notato tra le fila del Flamengo, l'Inter lo acquista nell'estate 2001 e gli permette di esordire (con gol) in un'amichevole contro il Real Madrid. Le premesse sono ottime, ma lo spazio in nerazzurro è minimo. Adriano si trasferisce così alla Fiorentina e al Parma, dove milita fino al 2004 attirando nuovamente le attenzioni dell'Inter, che si convince a offrirgli un posto da titolare in prima squadra. Proprio quando sembra raggiungere la giusta mentalità per reggere le pressioni, Adriano si lascia andare a numerosi eccessi nella vita privata che lo pongono sotto una cattiva luce agli occhi dell'opinione pubblica.


Depressione, alcool e festini: l'inizio del declino

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Il rendimento di Adriano inizia a calare dal 2006, con l'accrescere dei guadagni e delle cattive compagnie intorno. Al di là dei trofei, il tecnico Roberto Mancini lo pone ai margini della rosa. Il brasiliano inizia a soffrire di depressione (provocata anche dalla morte del padre) e abusa di alcool, rendendosi protagonista di festini e foto-ricatto che mettono in grande difficoltà anche il presidente Massimo Moratti, il quale gli permette di tornare in Brasile, al San Paolo, per ritrovare l'equilibrio perduto. Le prestazioni tornano a essere di alto livello, malgrado qualche disavventura gli condizioni talvolta la vita fuori dal campo (celebre il suo incidente automobilistico contro una fila di auto in sosta). Tornato all'Inter sotto José Mourinho (anche con il portoghese il rapporto è burrascoso), nel 2009 risponde a una convocazione in nazionale e risulta irreperibile per alcuni giorni, costringendo l'Inter a prendere nuovi provvedimenti. Questa volta, però, scatta la risoluzione del contratto.


Ritorno in patria, fallimento Roma e ultime bravate: addio al vero Imperatore

Giuseppe Bellini/Getty Images

L'ottima stagione disputata al Flamengo tra il 2009 e il 2010 spinge la Roma a compiere un investimento, o meglio una scommessa. Adriano accetta, forse per far ricredere i tantissimi che lo danno ormai per spacciato. I detrattori, tuttavia, hanno ragione: in giallorosso non c'è fortuna. Nel 2011 passa al Corinthians e rimedia la lesione del tendine d'Achille. Nonostante l'infortunio, Adriano riaccende i riflettori sulla sua controversa vita privata e si fa immortalare in discoteca, senza tutore ortopedico e con un peso fisico che cozza con la forma tipo di un calciatore. L'Imperatore raggiunge così l'apice del suo declino.


L'addio al calcio giocato: l'ultimo capitolo si chiama Miami United

ANTONIO SCORZA/Getty Images

Il 29 gennaio 2016, dopo anni di inattività e brutta esperienze in patria, firma per il Miami United dichiarando di non poter più lavorare serenamente in Brasile. Le parole, anche in questo caso, si scontrano con i fatti. Dopo pochi giorni dal suo tesseramento, Adriano fa ritorno in Brasile e ammette la fine del suo rapporto professionale con il pallone.


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