Giochiamo in anticipo la finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus
In attesa dell'ultima giornata di Serie A, stasera gli occhi di tutti i tifosi saranno puntati sulla finale di Coppa Italia. Alle 20.45 al Mapei Stadium di Reggio Emilia, Atalanta e Juventus si contenderanno un trofeo che ha profumi diversi a seconda della squadra. Per i bergamaschi, un eventuale successo sarebbe il coronamento di un progetto inaugurato ormai 5 anni fa, un progetto fatto di competenza e lungimiranza; per i bianconeri si tratterebbe invece di una magra consolazione in una stagione deludente.
Dato che nessuno di noi sta più nella pelle, analizziamo la partita tra Atalanta e Juventus evidenziandone qualità, punti deboli e duelli fondamentali per decidere questa sfida.
PS. Gasperini e Pirlo ci ringrazieranno.
I punti di forza della Juventus
La Juventus arriva alla settima finale negli ultimi 11 anni e in 4 occasioni è riuscita a portarsi a casa la coppa. Il grande vantaggio dei bianconeri risiede proprio nell'esperienza maturata nell'affrontare sfide di questo tipo.
Gli uomini di Pirlo vorranno anche riscattare un campionato altalenante, fatto più di bassi che di alti, e per farlo vorranno far capire chi comanda. La Vecchia Signora può contare inoltre su giocatori navigati, veterani a cui non tremano di certo le gambe in una finale di Coppa Italia.
Un ultimo punto di forza potrebbe risiedere nel desiderio di rivalsa da parte di Paulo Dybala e Cristiano Ronaldo, in cerca di una riconferma per il prossimo anno. L'argentino ha giocato poco in campionato per via degli infortuni, ma nelle ultime uscite è sembrato in ripresa e vorrà meritarsi il rinnovo di contratto; il portoghese ha dato invece il solito contributo in fase realizzativa, ma è spesso risultato estraneo (se non d'ostacolo) nei meccanismi di Pirlo. Chissà se saranno la Joya e CR7 a portare la Coppa a Torino.
I punti di forza dell'Atalanta
Se la Juventus ha interpreti migliori, ma l'Atalanta ha senz'altro il gioco migliore di questa finale. In questi cinque anni dell'era Gasperini, i bergamaschi hanno metabolizzato e perfezionato dei meccanismi unici in Italia. Se i vari Muriel, Malinovskyi e Ilicic avranno i piedi caldi, la Juventus avrà diverse gatte da pelare.
Un secondo elemento chiave: a differenza di quelli bianconeri, molti dei giocatori nerazzurri non hanno mai vinto un trofeo, quindi sarà una squadra affamata e inferocita quella a scendere in campo stasera. Un gruppo che vuole coronare con un trofeo la scalata verso l'élite del nostro calcio.
Infine, l'Atalanta ha già ottenuto la qualificazione per la prossima Champions League, pertanto il suo campionato è bello che finito; per i bianconeri la questione è invece tutt'altro che decisa. Ed è questo il grande vantaggio rispetto agli avversari : gli uomini di Pirlo (se non lui stesso) potrebbero avere già la testa verso Bologna e sottovalutare la delicata sfida contro la Dea.
I duelli principali
Entrando più nel dettaglio, per la vittoria finale saranno decisivi numerosi duelli tra giocatori chiave. Andiamo a scoprirli nel dettaglio.
Gosens-Cuadrado
Le fasce saranno sicuramente una delle chiavi di volta della partita. Tra i diversi confronti, spicca quello tra il colombiano e il tedesco, interpreti di diversi modi di interpretare il ruolo: il primo è tutto dribbling e fantasia, il secondo è pragmatico e prestante. I due hanno però delle caratteristiche comuni, prima di tutto nessuno dei due è un terzino. Poi sia Gosens sia Cuadrado sono di fondamentale importanza per la fase offensiva delle rispettive squadre.
Il confronto ha molto potenziale e noi tifosi neutrali non possiamo fare altro che sperare non si annullino a vicenda.
Zapata-De Ligt
Atalanta-Juventus non è solo corsa, ma anche prestanza fisica. Il secondo duello chiave è quello tra l'attaccante della Dea e il giovane difensore olandese. Capita spesso che il colombiano diventi catalizzatore di lanci lunghi da addomesticare per far salire la squadra e premiare gli inserimenti dei vari trequartisti; De Ligt non è però uno che resta a guardare e proverà continuamente ad anticiparlo.
Nel caso in cui dovesse avere la meglio, la Juve si ritroverebbe spesso col pallone in possesso. Se invece fosse Zapata a imporsi, i centrocampisti bianconeri saranno costretti a numerosi ripiegamenti per coprire l'olandese.
Gasperini-Pirlo
Ok, sappiamo che non sono più dei calciatori, ma la partita sarà sicuramente giocata anche dai due allenatori, figli di esperienze e tattiche diverse. Il successo per Gasperini è arrivato dopo anni e anni di gavetta, iniziata - ironia della sorte - proprio con la Juventus. Il mister della Dea ha mostrato inoltre una spiccata abilità nell'effettuare variazioni nel suo modulo, pur restando fedele al 3-4-3. Pirlo è invece un tecnico cresciuto troppo in fretta, come un giovane messo alla guida di una Ferrari dopo aver appena preso la patente. La sua tesi per laurearsi allenatore aveva sì dei tratti avveniristici (calcio fluido, pressing totale, dominio del gioco e altre cose simili), ma arrivato alla Juve ha messo da parte le innovazioni per affidarsi a un tradizionalissimo 4-4-2.
Chi avrà la meglio, il rivoluzionario Gasperini o il conservatore Pirlo?
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