Andersen: ''Il Belgio è la miglior squadra d'Europa. La Premier il miglior campionato''

Joachim Andersen
Joachim Andersen / Visionhaus/Getty Images
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In vista di Euro 2020, 90min ha scambiato due chiacchiere con il difensore della nazionale danese Joachim Andersen, che in Italia abbiamo conosciuto bene con la maglia della Sampdoria, ceduto poi al Lione attuale detentore del cartellino ed autore di una grande stagione in prestito in Premier League con la maglia del Fulham. Ecco di seguito i temi dell'intervista del calciatore danese.

Al Fulham nonostante la retrocessione del club (ha terminato 18° in campionato) sei diventato capitano e hai impressionato la Premier League, che ne pensi della tua stagione?

"Ammetto di essere rimasto sorpreso quando sono diventato capitano poco tempo dopo il mio arrivo (dopo tre match). E' molto raro e mi rende molto orgoglioso. Devo ringraziare il mister Scott Parker e tutto il suo staff che si sono subito fidati di me. In questa stagione abbiamo giocato davvero bene, un calcio offensivo e interessante, ma abbiamo sbagliato nel finale di stagione. E' stato un grande piacere giocare in questa squadra. Secondo me alla fine non meritavamo di retrocedere".

Come ci si sente a giocare in Premier League?

''Giocare una stagione così bella in Premier League e mostrare le mie qualità è stato un sogno. E' il campionato più bello del mondo''.

Quali giocatori o squadre ti hanno impressionato maggiormente nel corso di questa stagione?

''Il Manchester City è stato davvero incredibile. Quando giochi contro di loro insegui le ombre e cammini nel vuoto. Li puoi pressare quanto vuoi, ma con un passaggio veloce non li vedi più. Hanno una tale disciplina nel gioco, anche grazie al loro coach (Guardiola ndr)''.

E' stata la miglior stagione della tua carriera?

''Mmm... Difficile a dirsi (ride). Anche in Italia con la Sampdoria ho giocato molto bene. A Lione è stato difficile, perché non ho avuto molte possibilità di esprimermi, li è stato diverso. Giocare per una squadra di Premier League è stata una sfida totalmente diversa, sento di essere migliorato tanto in questa stagione''.

Joachim Andersen, Harrison Reed, Ivan Cavaleiro, Ola Aina
L'esultanza di Andersen e compagni / Pool/Getty Images

Intanto il Lione è arrivato quarto e ha visto la sua stella Memphis Depay abbandonare la nave...

''E' davvero un bravo ragazzo. Parlo olandese da quando ero al Twente (2013-2017 ndr), quindi abbiamo parlato molto. Da quando è arrivato al Lione è stato impressionante. In questa stagione ho visto certe partite in cui si caricava la squadra sulle spalle. Spero davvero che firmi per un club molto grande, se lo merita. Non vedo l'ora di sapere la sua prossima destinazione''.

Concentriamoci sull'Europeo. Non sorprende che tu sia stato convocato da Kasper Hjulmand. Come hai preso la notizia?

''E' un grande orgoglio! Era questo il mio obiettivo stagionale, per questo ho lasciato il Lione. Avevo bisogno di giocare per ottenere la convocazione. Inoltre le tre partite del girone sono a Copenaghen, è qualcosa di enorme per tutti i giocatori e per il popolo danese''.

La Danimarca è stata inserita nell'omogeneo Gruppo B, con Finlandia, Russia e soprattutto Belgio. Cosa ne pensi di questo gruppo?

''E' un buon gruppo. Ovviamente è il Belgio il nostro primo avversario, secondo me attualmente sono la squadra più forte d'Europa. Abbiamo perso due volte contro di loro (2-0 e 2-4 in Nations League ndr). Ma lì sarà diverso, ci sarà più pressione e noi giocheremo davanti ai nostri tifosi. Dovremo stare attenti anche contro Finlandia e Russia. Hanno buoni giocatori, ma noi dobbiamo vincere queste partite''.

Il 17 giugno contro il Belgio incontrerete Kevin De Bruyne che dovrebbe essersi ripreso dall'infortunio...

''Che giocatore... L'ho votato come giocatore della stagione della Premier League. E' uno dei migliori giocatori al mondo e dovrà essere controllato. Ma se lavoriamo bene tutti insieme possiamo creare una grossa sorpresa al Belgio. Il Belgio è favorito secondo me, hanno giocatori di livello mondiale in tutte le zone del campo. Anche la Francia ovviamente, che ha una squadra di grande qualità''.

La Danimarca ultimamente è sembrata molto forte, pensate di poter seguire le orme dei vostri illustri predecessori campioni d'Europa nel 1992?

''Nel calcio tutto è possibile! E' difficile porsi degli obiettivi concreti perché quando giochi puoi vincere, dunque l'obiettivo finale è vincere la competizione. Se non credi nella vittoria finale non hai motivo di giocare. Questa è la forza del nostro gruppo, siamo tutti ambiziosi e vogliamo realizzare grandi obiettivi''.

Joachim Andersen
Andersen con la maglia della nazionale danese / Cathrin Mueller/Getty Images

Cosa pensate in Danimarca della generazione del 1992 con Peter Schmeichel e Brian Laudrup?

''Questi uomini sono dei veri e propri eroi in Danimarca! E' una storia incredibile perché non avrebbero dovuto partecipare (qualificati grazie alla squalifica della Jugoslavia che andò in guerra, ndr) e alla fine hanno vinto il torneo senza preparazione. E' la nostra ispirazione e la prova che se si lavora di gruppo nel calcio tutto è possibile''.

Anche la generazione attuale è molto promettente con molti giocatori che giocano con i club migliori (Eriksen, Hojbjerg, Braithwaite). Quale compagno di squadra ti impressiona di più?

''In questa stagione devo citare Pierre Emile Hojbjerg. E' stato eccellente con il Tottenham ed è stato nominato miglior giocatore danese dell'anno. Ciò che mi colpisce di più è il suo modo di essere. E' un professionista e un ragazzo che apprezzo molto. Davvero, sia l'uomo che il giocatore mi ispirano molto. Altrimenti dico il mio compagno di difesa Simon Kjaer, con il Milan quest'anno è stato incredibile. E' stato in difficoltà fino alla fine a Siviglia e all'Atalanta e vederlo riprendersi così dimostra la sua grande forza mentale. E' la prova che lavorando sodo raggiungi i tuoi obiettivi''.

E dopo l'Europeo il tuo futuro con i club?

''Mi sto concentrando solo sull'Europeo, dopo studierò le mie opzioni e deciderò il mio futuro. Ho giocato bene in Premier League quindi penso sia un campionato adatto a me. Vorrei restare lì''.


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