Antoine Griezmann è il miglior giocatore del momento?

Le petit diable sta esprimendo il suo miglior calcio.
Granada CF v Atletico Madrid - LaLiga EA Sports
Granada CF v Atletico Madrid - LaLiga EA Sports / Fran Santiago/GettyImages
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L'occhio sulle nuove generazioni, la volontà di cambiare pagina nel calcio contemporaneo con un bivio ritiro/Saudi Pro League che ci costringe a fare i conti con la realtà. Molti campioni del recente passato si sono ritirati, altri hanno abbandonato il calcio europeo.

Tra i primi si contano Gareth Bale, Zlatan Ibrahimovic, Eden Hazard, Giorgio Chiellini, David Silva e tanti altri, tra i secondi ci sono Critiano Ronaldo e Leo Messi (uno in Arabia e uno negli Stati Uniti d'America), e ancora Neymar, Karim Benzema, N'golo Kanté, Riyad Mahrez e Sadio Mané. Non è cambiato l'epicentro del calcio, sta semplicemente finendo un ciclo, con il classico rinnovamento delle gerarchie dei campioni di questo sport.

Non tutti però si sono arresi all'età, alla mancanza di motivazioni o alla volontà di strappare un ultimo contratto da sogno. In Liga il Girona è virtualmente primo, inseguito dal Real Madrid e a debita distanza che da Barcellona e Atletico Madrid. In Spagna il miglior giocatore per diversi mesi è stato Jude Bellingham, oscurando chiunque indossasse la maglia blanca, ma non chi a quel bianco aggiungeva delle strisce rosse verticali.

Antoine Griezmann è il miglior giocatore del momento? Se pensiamo al momento come al periodo che dura dall'inizio della stagione calcistica (agosto 2023) fino ad oggi (gennaio 2024), probabilmente . Risulta difficile trovare chi abbia fatto meglio del francese. Il sopracitato Jude Bellingham? Il collega di reparto Alvaro Morata? Lautaro Martinez in Italia? Harry Kane in Germania? O ancora Erling Haaland in Inghilterra o Mbappé in Francia? In un'eventuale gerarchia, considerando il momento di cui sopra, qualcuno tra loro occuperebbe davvero una posizione più alta rispetto al genio francese?

Genio, tuttofare, miglior marcatore. A questa grafica non appartiene l'ultimo assist per Morata contro il Granada; un cross dolce con il destro per la testa del compagno di reparto spagnolo, una pennellata valsa un'altra vittoria colchonera. Una delle tante della corrente stagione. Con il destro o con il sinistro, ormai sembra fare poca differenza.

Come successo a Benzema e ancora a Robert Lewandowski, la specializzazione arriva dopo i 30, il picco della carriera anche, ma c'è una differenza. Se i primi due hanno affinato molte caratteristiche per segnare numeri impressionanti di gol, la specializzazione di Griezmann è un controsenso. Più l'età aumenta più il fenomeno francese dimostra di saper fare tutto, in ogni zona del campo; ritrova nella memoria sportiva colpi del passato, picchi di velocità forse appartenenti alla sua era alla Real Sociedad, momenti da accentratore qualitativo della sua squadra propri dell'esperienza con la Nazionale francese.

Qui, nella sfida di Coppa del Re vinta ai tempi supplementari contro il Madrid, quando comincia l'azione di Griezmann di minuti ne sono trascorsi oltre 99. Il rimpallo costringe Vinicius a inseguire la sfera verso la sua porta, ma il francese si mette di traverso rubandone il possesso. La sua corsa è sempre orientata verso la meta avversaria, con il suo corpo e lo status (quello di un mancino che per inerzia deve tendere a rientrare) pronti a ingannare anche il giocatore più rapido in campo. Vinicius non è un difensore e, nonostante sembra per lui molto agevole recuperare Griezmann in velocità, non ci riesce. Il francse gli taglia la strada più volte, tocca la sfera con l'eleganza dell'esterno, decelera per attirare il brasiliano e accelera non appena lo stesso allunga la gamba per intervenire. Come un supereroe moderno, controlla il suo corpo e quello dell'avversario a una velocità altissima, per poi, dopo 100 minuti, sparare la palla all'incrocio da una posizione quasi impossibile.

Nella partita di Supercoppa (persa contro il Real) ha segnato uno dei gol più belli della sua carriera (col destro). Il gol che gli ha permeso di diventare il miglior marcatore della storia colchonera in solitaria, staccando definitivamente Luís Aragonés.

Da 173 a 174. Alla fine l'Atletico quella partita l'ha persa vendicandosi una settimana più tardi, ma importa davvero?

In che momento Antoine Griezmann ha ricalcolato gli ultimi 5 anni di carriera per tornare più forte di 10 anni fa? Come ha fatto? Forse in modo irrispettoso verso quello del 2018, o del 2016, rischiamo nell'affermare che quello a cui stiamo assistendo ora sia il vero prime di le petit diable. Di un giocatore universale che è leggenda vivente dell'Atletico Madrid, della Liga e della Nazionale francese. Di un campione che inventa dal nulla, recupera, dirige e finalizza l'azione. Se l'Atletico ha cambiato volto, molto del merito è del suo giocatore più forte di sempre.