Arsenal disarmato: avvio di stagione shock e a soli +5 dalla zona retrocessione
Se venisse chiesto a chiunque, senza tener conto del momento, quali siano le squadre più forti ed importanti di sempre in Inghilterra, tra queste figurerebbero sicuramente il Manchester United e l'Arsenal. Ma se tenessimo conto della classifica e in generale guardassimo a queste squadre oggi, non si potrebbe affermare la stessa cosa. Sono diventate irriconoscibili, sembrerebbero aver perso la loro identità. Entrambi i club hanno perso i loro punti di riferimento con gli addi di Sir Alex Ferguson e Arsene Wenger. La stagione dei Gunners, quest'anno e per adesso, è davvero imbarazzante.
"Once upon a time there was the Arsenal", c'era una volta una squadra allenata da Arsene Wenger. Un uomo che quando arrivò sulla panchina dei Gunners, la stampa accolse con diffidenza. "Arsene who?", Arsene chi? Titolarono le testate giornalistiche. Ora a distanza di tempo possiamo rispondere noi a quella domanda. Arsene, l'uomo che per 22 anni ha guidato il club, quello che ha dato vita all'Arsenal degli Invincibili negli anni '90, quello che con il suo addio ha segnato la fine di una Era calcistica. 22 anni trascorsi così in fretta che solo voltandoci indietro a vedere cos'era l'Arsenal e cos'è diventato, possiamo renderci conto che davvero molti anni e molto talento ci dividono da quel lontano '96.
Da quell'anno la squadra ha vissuto momenti memorabili, con tanti trofei vinti: tre campionati in quattro anni, record di imbattibilità e diciannove partecipazioni centrate alla Champions League. Passando per l'incredibile stagione 2003/04 e per la finale di Champions del 2006. Qualcosa di magico. Poi però qualcosa ha iniziato a non andare. Fino ad oggi dove l'Arsenal è 15esimo in campionato a soli cinque punti dalla zona retrocessione. Numeri tristi non degni di una storia così grande. Nell'ultima partita, quella di ieri, Aubameyang, una stella di cui non si può discutere il talento ha segnato una rete nella propria porta sentenziando la squadra già martoriata. A ciò si aggiunge il caso Ozil, un stratega del campo pagato profumatamente e tuttavia lasciato in panchina di default per dissapori interni.
E poi è il turno del capitano Granit Xhaka, che ieri in modo un po' egoista si è fatto espellere dal campo lasciando la squadra in balia degli eventi, squadra che in lui dovrebbe rispecchiarsi e riconoscersi. Non è la prima volta che si macchia di questi comportamenti che altro non fanno che innervosire i tifosi. Già un anno fa contro il C. Palace, una partita per lui da dimenticare, fu sostituito dall'allora allenatore Emery, gesto che scatenò la sua ira incomprensibile che produsse i fichi dei tifosi arrabbiati, ai quali lui rispose gettando la maglietta addosso e incitandoli a fischiare di più. Non un modello di capitano perfetto.
Sarà solo un periodo difficile. L'Arsenal si risolleverà, ma è triste per i tifosi Gunners vedere una squadra di questa qualità ad un passo dalla zona calda, quella che porta in Championship.
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