Assenze che fanno rumore nella Fiorentina: i motivi delle esclusioni in Conference

Jovic e Amrabat ma anche Sabiri: sviluppi di mercato in vista? C'è anche un reintegro sorprendente.
Amrabat e Sabiri
Amrabat e Sabiri / KARIM JAAFAR/GettyImages
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All'interno di un gruppo, soprattutto all'inizio di una stagione e con un mercato ancora aperto, esistono a tutti gli effetti storie diametralmente opposte che finiscono per intrecciarsi e per incontrarsi (anche fisicamente, in questo caso al Viola Park). Storie fatte di entusiasmo e unità d'intenti, da un lato, contrapposte a sentieri ben diversi e diretti altrove (almeno negli auspici): la Fiorentina non fa mistero della situazione e regala traccia di un mercato in divenire anche attraverso i convocati per i playoff di Conference League, per l'andata contro il Rapid Vienna in programma oggi alle 19.

Il lato dell'entusiasmo ha volti ben definiti, elementi intoccabili che non finiscono nel turbine del mercato nonostante le voci anche recenti (vedi Nico Gonzalez) o i cosiddetti senatori chiamati a tenere salde le redini; d'altro canto esistono espressioni e volti diversi, certo meno soddisfatti. Il caso di Sofyan Amrabat certo non sorprende ed è emblematico, del resto è una vecchia storia e Joe Barone - profeticamente - disse già a suo tempo che "sarebbe stata lunga".

Amrabat-Jovic: siamo al capolinea?

Si sta rivelando lunga eccome, la faccenda, soprattutto considerando come il centrocampista marocchino abbia reso noto di voler lasciare i viola già a gennaio, dopo i Mondiali, in corrispondenza con l'interessamento del Barcellona. Italiano non si è sbilanciato in conferenza stampa ma la seconda esclusione di fila, dopo Marassi, lascia capire come quel "è rimasto a Firenze e lavorerà a parte" abbia dentro significati di mercato. La politica del tecnico viola sembra lampante: viene convocato e gioca titolare chi si sente pienamente dentro al progetto, chi non è turbato da questioni extracampo, e in questo senso potrebbe "stupire" un po' di più il discorso Luka Jovic.

L'attaccante serbo non ha vissuto un campionato sottotono, almeno osservandolo esternamente, ma il doppio arrivo in avanti (Nzola e Beltran) lo ha fatto scivolare nelle gerarchie, portando addirittura all'esclusione in toto dalla lista UEFA (e non solo dai convocati per il Rapid). Nei giorni scorsi non è emerso in modo chiaro l'intento di lasciare Firenze, dal parte del giocatore, ma la doppia esclusione e la concorrenza inedita potrebbero alla fine non lasciare scelta, portando Ramadani a esplorare concretamente piste alternative (col Milan e la Roma citate in questo senso).

Sabiri e Kokorin: sorprese opposte

Oggi La Gazzetta dello Sport definisce fuori dal progetto sia Jovic che Amrabat, non lasciando margini per un rientro: trovare chi soddisfi le richieste di Commisso però, pensando al marocchino in particolare, non sarà semplice. Se le situazioni di Amrabat e Jovic potevano essere in qualche modo preventivabili e dotate di una logica ecco, invece, qualcosa di ben più sorprendente e inatteso: ieri Radio Bruno ha rilanciato la voce di un imminente passaggio di Abdelhamid Sabiri all'Empoli, un'idea di mercato certo insospettabile (considerando come il marocchino sia arrivato solo poche settimane fa in viola e quanto sembrasse intenzionato a lasciare il segno).

Aleksandr Aleksandrovic Kokorin
Kokorin / Gabriele Maltinti/GettyImages

Italiano in questo senso non si è sbilanciato, citando invece motivi fisici dietro all'esclusione: "Un fastidio al ginocchio, non era al 100% e l'abbiamo lasciato a casa". Un incrocio tra motivi fisici e voci di mercato che, verosimilmente, condurrà a sua volta a nuove voci: quelle connesse all'asse Fiorentina-Empoli e all'obiettivo Baldanzi per i viola. Infine si sottolinea una situazione altrettanto sorprendente, forse ancor di più, anche se in senso opposto: Aleksandr Kokorin, a lungo oggetto misterioso in viola e via in prestito nella scorsa stagione, è stato reinserito in extremis in lista UEFA per il Rapid. Il russo ha mostrato un atteggiamento, in precampionato, tale da rendere non più totalmente irrealistica l'idea di un reintergro che - fino a poche settimane fa - appariva come pura utopia.