Barak in aggiunta a Traoré sarebbe un colpo funzionale per il Napoli?

Giornata all'insegna di Napoli-Fiorentina, proiettandoci da un lato sulla prima semifinale di Supercoppa Italiana - in programma alle 20 a Riyad, che seguendo le voci di mercato che vogliono i partenopei fortemente interessati ad Antonin Barak, centrocampista viola già accostato in passato (ai tempi di Verona) a un approdo in azzurro. L'incontro sul campo tra i campioni d'Italia e la finalista dell'ultima Coppa Italia potrebbe, dunque, avere un seguito anche fuori dal terreno da gioco, seguendo gli sviluppi delle ultime ore.

Secondo il Corriere dello Sport i due club si sarebbero incontrati anche ieri: il Napoli spinge per un prestito con diritto di riscatto (a 6 milioni di euro) mentre i viola preferirebbero un obbligo di riscatto (da legare magari a determinati obiettivi di squadra). Una distanza colmabile soprattutto considerando la volontà delle parti, che pare coincidere e condurre a una buona riuscita dell'affare. Anche La Nazione segue la stessa linea, sottolineando però l'importanza di un'offerta che si avvicini più ai 10 milioni di euro.

Barak dopo Traoré: un colpo che serve?

L'ottimismo in merito alla chiusura, insomma, fa da contraltare a un altro aspetto, quello connesso all'effettiva opportunità - per il Napoli - di investire su Barak, soprattutto considerando l'arrivo di Hamed Traoré ufficializzato ieri. Di fatto è possibile vedere Traoré come un sostituto di Elmas, pur con tutte le incognite legate al recupero della forma fisica: il gioco delle coppie a metà campo si può ristabilire, con l'ex Sassuolo che peraltro avrebbe modo di disimpegnarsi anche come trequartista o come esterno sinistro qualora servisse sostituire Kvaratskhelia.

Un vero e proprio jolly, insomma, che potrà essere utile sia in caso di 4-3-3 che in eventuali incursioni nel 4-2-3-1, modulo in cui Traoré ha dimostrato di poter rendere al meglio. Si può dunque notare come, nel gioco delle coppie azzurro, Zielinski possa avere in Traoré un sostituto, Anguissa abbia in Cajuste il naturale rimpiazzo e Lobotka abbia Demme come riserva (al netto della possibilità di un addio sempre in ballo per il tedesco).

Non si può sottovalutare, nel discorso d'insieme, anche la posizione piuttosto scomoda di Lindstrom, elemento che ha dato il meglio come trequartista e che non trova una collocazione congeniale nel 4-3-3. Anche Lindstrom, così come Traoré, avrebbe nelle corde la possibilità di agire sulla trequarti e in tal senso va letto l'arrivo imminente di Ngonge: sarà lui il nuovo rimpiazzo di Politano a destra, risolvendo l'equivoco tattico connesso proprio a Lindstrom (inteso erroneamente come dopo-Lozano).

Barak sarebbe di troppo?

Come si collocherebbe Barak in un simile scenario? In ogni caso, sia considerandolo mezzala che trequartista in un 4-2-3-1, il versatile ceco troverebbe davanti a sé diversi concorrenti, diventando probabilmente un elemento di troppo (perlomeno se Lindstrom dovesse restare). Non mancano poi riferimenti odierni (ad esempio del Corriere dello Sport) a un Barak "ritenuto perfetto per il 4-3-3" dal Napoli, un'idea complessa da seguire pensando al fatto che, lo scorso anno, la Fiorentina ha cavalcato l'arrivo di Barak proprio per abbandonare il 4-3-3 e passare al 4-2-3-1 (metodo tuttora utilizzato da Italiano).

Sullo sfondo, poi, restano priorità diverse e che richiederebbero una risposta: la necessità di individuare un centrale che riempia il vuoto lasciato da Kim, accanto a Rrahmani, e la possibilità di trovare un vice-Lobotka di prospettiva, che possa far rifiatare il regista e lavorare per sostituirlo in futuro. Con l'arrivo di Traoré, dunque, l'idea che porta Barak appare tutt'altro che necessaria, pur senza discutere le doti tecniche del centrocampista: provando a pensare all'affare in un'ottica d'insieme, insomma, una certa perplessità risulta legittima.