Barzagli: "Pogba e Di Maria meglio di Lukaku, faranno ritornare grande la Juve"

Andrea Barzagli
Andrea Barzagli / Nicolò Campo/GettyImages
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Andrea Barzagli, ex difensore della Juventus, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Tuttosport. L'ex centrale bianconero parla a tutto tondo: dal nuovo arrivo Di Maria fino al ritorno di Pogba, per poi passare per la corsa scudetto, l'obiettivo di mercato Zaniolo e le differenze tra Allegri e Conte. Ecco quanto affermato.

Su Pogba: "Se penso a Paul, con cui ho sempre avuto un ottimo rapporto, mi vengono in mente i primi allenamenti. Aveva 18-19 anni e vedevi un ragazzo con qualità incredibili, che poi è migliorato divertendosi. Aveva tutto: tecnica, fisico, passaggio, corsa. Rivederlo alla Juve? È bello e affascinante, anche per i tifosi, riabbracciare Paul. Torna dopo sei anni al Manchester United. È un qualcosa in più per la squadra e anche per tutto l’ambiente: Pogba porterà entusiasmo. Pogba è un giocatore di spessore internazionale e ha già giocato nella Juventus. Paul sa cosa vuol dire indossare questa maglia e sa cosa vuol dire vincere. E soprattutto porta personalità, qualità, gol e assist. Ma quello che conta di più è quel mix di personalità e qualità che negli ultimi anni è venuto un po’ a calare. A Manchester ha patito il peso di dover dimostrare di valere i 105 milioni investiti dallo United. Da fuori non si percepisce la pressione che deve sopportare un ragazzo, comunque giovane, quando le aspettative sono altissime. O sei un giocatore che segna 60 gol all’anno, altrimenti è dura far vedere di valere 105 milioni. Quello ha pesato moltissimo. Il giocatore, però, non si discute: è ancora giovane ed è uno che sposta gli equilibri. Avrà una gran voglia di rimettersi in pista. E vincere. Per la Juventus è un grandissimo colpo".

Andrea Barzagli, Paul Pogba
Pogba e Barzagli / Claudio Villa/GettyImages

Su Di Maria: "Di Maria l’ho affrontato quando era al Real Madrid. È un giocatore dotato di una qualità incredibile. Sono curioso di vederlo nel campionato italiano. È un super acquisto per la Juventus. Può inventare una giocata decisiva da un momento all’altro. Questa è una dote che nel calcio moderno hanno in pochi. Se non il migliore, uno dei migliori in Serie A. A 34 anni non sarà al massimo del suo livello fisico, però ha esperienza e una tecnica eccezionale. Lo ha dimostrato anche nella Finalissima Italia-Argentina di poche settimane fa. Certi giocatori, e Di Maria è uno di questi, sono facili da allenare. Basta una parola e loro capiscono tutto al volo. Anzi, aggiungono pure qualcosa di più".

Sullo scudetto e gli ultimi colpi: "Spostano di più Pogba e Di Maria perché sono due. Lukaku ha dimostrato di fare la differenza in Serie A, però i due acquisti della Juventus portano quella personalità e quella qualità che un po’ mancava. Pogba e Di Maria faranno ritornare grande la Juventus. Io non faccio i giochini di strategia come fanno gli allenatori nelle dichiarazioni. Metto Juventus e Inter alla pari, con alle spalle il Milan. E poi il Napoli".

Ángel Di María
Angel Di Maria / Stefano Guidi/GettyImages

Su Allegri e Conte: "Allegri è intelligente e lo ha dimostrato anche lo scorso anno. Nel momento di difficoltà ha capito che avrebbe dovuto fare di più, infatti abbiamo visto una buona Juve nella seconda parte. Quest’anno ha un compito ancora più complicato perché il club deve tornare a vincere lo scudetto. Ci saranno momenti da ridere, ma anche momenti in cui stare ben concentrati. Non c’è nessuno in grado di valorizzare i giocatori come Antonio: è straordinario e lo ha dimostrato anche al Tottenham. Sono legato pure a Paratici, che mi venne a vedere spesso al Wolfsburg prima di prendermi alla Juventus. Lo dimostrano anche le operazioni Bentancur e Kulusevski, prima criticati e ora idoli degli Spurs. Conte e Paratici sanno di calcio. Diversi sì, però hanno una cosa in comune: allenano per vincere. E sanno vincere. Poi uno ha una tecnica e uno un’altra".

Sulla Champions League: "Negli ultimi anni la Juventus è uscita contro squadre che, sulla carta, sembravano abbordabili. La Juve deve tornare almeno nei quarti di Champions, poi le variabili sono tante a quel punto. Le big, però, ai quarti arrivano sempre".

Su Zaniolo: "Non lo so. Non so inquadrare bene Zaniolo in questa Juventus. E non lo dico per le qualità, perché quelle le vedono tutti. È normale, però, che il club stia puntando a prendere i migliori giovani italiani per creare una nuova base. Zaniolo può dare imprevedibilità in certi momenti, sarei curioso di vederlo in una squadra che gioca per la Champions".

Su Chiellini: "Che i difensori facciano vincere i campionati vale più in Italia che all’estero. Alla fine è una via di mezzo: una difesa forte aiuta. Ma l’attaccante, oltre a farti vendere i biglietti, se fa gol ti fa vincere le partite. In Serie A, però, statisticamente arriva primo chi difende meglio di squadra e subisce meno reti".


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