Belotti, Petagna o Bonazzoli: su chi dovrebbe puntare la Fiorentina?
L'assenza di un centravanti prolifico si sta tramutando in ossessione per la Fiorentina, con Cabral e Jovic che - per motivi e in modi diversi - stanno assumendo sempre più il volto di eterne incognite, con sporadiche prestazioni incoraggianti alternate a lunghi momenti di magra.
Un anno fa, di questi tempi, i viola stavano per salutare Vlahovic e con lui, in sostanza, se ne andava anche il più recente erede dei 9 gigliati, capace - a livello di numeri - di porsi proprio sul solco di tanti prolifici bomber del passato (macinando record nella prima parte della stagione 2021/22).
La situazione si è capovolta, per i viola come per Vlahovic, e la squadra di Italiano si ritrova (a metà campionato) ad avere Jovic, Bonaventura e Cabral (3 gol) come migliori marcatori, perlomeno considerando la sola Serie A. Numeri che spaventano e che si distaccano in modo dirompente da quanto atteso in estate, considerando anche il passato di Jovic e di Cabral, numeri che spingono il club gigliato a prendere in considerazione anche l'idea di rinforzi.
Proviamo dunque a capire quale prima punta possa effettivamente valere un investimento in questi ultimi giorni di mercato. L'impressione, a fronte del rendimento discontinuo di Jovic e Cabral, è cha la Fiorentina possa (qualora arrivasse davvero una punta) rivolgersi a elementi che conoscono già il campionato italiano, un'idea che peraltro spiegherebbe anche la possibile virata da Brekalo a Berardi (citata oggi dai quotidiani sportivi, pur come chimera).
Belotti, Petagna, Bonazzoli: chi è il profilo giusto?
Partendo da un nome che ciclicamente torna valido in chiave mercato, per i viola, possiamo citare Andrea Belotti come prototipo di attaccante funzionale alle attuali esigenze di Italiano: non tanto riflettendo sulle caratteristiche del giallorosso quanto sulle tante stagioni in doppia cifra (dal 2015/16 al 2020/21) e sulla sua esperienza. Belotti compirà 30 anni quest'anno e non ci sono dubbi sulla possibilità di poterlo impiegare fin da subito come titolare, senza dunque attendere un ambientamento macchinoso e dagli esiti incerti.
Un panorama che appare diverso prendendo in considerazione altri due candidati, al di là del valore assoluto dei giocatori: da un lato Andrea Petagna e dall'altro Federico Bonazzoli. Petagna avrebbe il pregio di poter vestire, tatticamente, i panni che indossava Vlahovic prima dell'addio ai viola e di poter fornire un contributo prezioso spalle alla porta, in grado di far salire i compagni e di ricorrere più spesso (come accadeva con Vlahovic) anche a una proposta più diretta e meno "cervellotica" in chiave offensiva. A livello realizzativo parliamo di un calciatore che, però, rispetto a Belotti si è sempre rivelato meno prolifico e che solo in due occasioni è arrivato in doppia cifra (sempre con la SPAL, giocando nel 3-5-2 accanto a una seconda punta).
Infine Bonazzoli, profilo che si distacca dai precedenti sia per esperienza in A che per caratteristiche. Il nodo riguarda da un lato la nomea poco invidiabile di eterna promessa, di predestinato che non ha ancora compiuto il definitivo salto di qualità, e dall'altro rimane un tema di natura tattica, faticando a immaginare Bonazzoli come unica punta nel 4-2-3-1 che Italiano sta utilizzando per la sua Fiorentina ormai da tempo.
Si tratta di un attaccante che spicca per dinamismo e capacità di svariare sul fronte offensivo, chiaramente un profilo distante da quello di Petagna che - evidentemente - dovrebbe nascere da una specifica richiesta mossa da Italiano. A emergere, bilanciando caratteristiche e capacità realizzative, è il profilo di Belotti: volendosi figurare un investimento da "usato garantito", che non preveda dunque attese o stravolgimenti, l'identikit del Gallo appare quello più coerente con la necessità vitale - da parte dei viola - di risolvere il problema del gol e di farlo, per quanto possibile, in fretta.