Benzema non ha saputo amare la Francia (e viceversa)

Karim Benzema
Karim Benzema / Kai Pfaffenbach - Pool/GettyImages
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"Ho scritto la mia storia e la nostra sta finendo": sembra una delle frasi che si rifilano alla fidanzatina del liceo per farle capire in maniera più o meno sensibile che la vostra relazione è giunta al termine, invece è la parte finale della dedica - nemmeno tanto struggente - che Karim Benzema ha scritto per congedarsi dalla nazionale francese.

Che i rapporti tra l'attaccante del Real Madrid e Les Bleus fossero tesi, che le cose non andassero bene, lo si era già capito qualche giorno fa, quando Benzema ha pubblicato su Instagram un selfie con una caption molto eloquente: un "Non mi interessa" contornato da una faccia da duro, la barba incolta e un cappellino con visiera che alimenta la narrazione di un Karim Bad Boy. Di lì a poco i transalpini sarebbero scesi in campo per la finalissima di Qatar 2022, ma evidentemente a lui gliene importava ben poco.

Il post altro non era che una polemica nei confronti di Didier Deschamps, reo di non averlo trattato con gli onori che si riservano al detentore di un Pallone d'Oro. Benzema era stato inserito nella lista dei 26 convocati per la spedizione Mondiale, ma un problema al quadricipite lo ha costretto ad alzare bandiera bianca a pochi giorni dalla partenza per Doha. Ora, la convinzione era che l'attaccante franco-algerino sarebbe rimasto out per tutto il 2022 e in pochi avrebbero previsto un recupero lampo; neppure Deschamps che, sebbene non lo abbia mai escluso dall'elenco, ha scelto ugualmente di lasciarlo a casa.

Come hanno riportato diverse testate, Benzema sarebbe stato nuovamente a disposizione dagli ottavi di finale in poi. Certo, la condizione fisica non sarebbe stata ottimale, ma un attaccante della sua caratura avrebbe potuto lo stesso fare la differenza. Questo è quello che hanno pensato un po' tutti, ma non Deschamps, che ha infatti risposto in maniera seccata ai giornalisti che gli chiedevano se avrebbe convocato in Qatar il capitano del Real Madrid.

La scelta di non prenotare nessun biglietto aereo per l'attaccante gli aveva dato anche ragione visto che la Francia è stata una delle nazionali più convincenti nella fase a eliminazione diretta (forse anche più dell'Argentina), ma è stato proprio l'atto finale a sollevare un polverone attorno alla figura di Deschamps.

Un solo gallo nel pollaio

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Karim Benzema, Kylian Mbappé / FRANCK FIFE/GettyImages

Cercando di spezzare una lancia in favore del Ct, va detto che Karim Benzema ha una personalità ingombrante, un carisma smisurato che certi tecnici sfruttano per spingere il il resto della squadra a overperformare, mentre altri cercano in ogni modo di contenere per evitare ogni forma di individualismo. Il capitano del Real non è mai stato un giocatore egoista (basti ricordare i tempi in cui faceva da scudiero a Cristiano Ronaldo) ma Deschamps, quando è sopraggiunto l'infortunio, potrebbe aver colto la palla al balzo per lasciare a casa un possibile elemento di scompiglio all'interno dello spogliatoio.

L'ha già fatto nel 2016 quando è rimasto coinvolto nel ricatto ai danni di Valbuena e, secondo lui, avrebbe potuto ripetersi (senza necessariamente sfociare in uno scandalo a sfondo sessuale) anche in Qatar. Poco importa se il tribunale di Parigi ha sentenziato che Karim con quella storia non c'entrava nulla, nel Deschamps-pensiero Benzema resta comunque un nemico della nazionale francese. Può anche trascinare il Real Madrid verso la vittoria di una delle Champions League più sofferte di sempre, ma la stella de Les Bleus rimane una: Kylian Mbappé. Riprendendo una frase del re Enrico di Navarra: "A Parigi val bene una messa".

Benzema-Francia: nessun rimpianto?

Emiliano Martinez, Randal Kolo Muani
Emiliano Martinez, Randal Kolo Muani / Buda Mendes/GettyImages

E se questa palla gol fosse capitata sui piedi del povero Kolo Muani, bensì su quelli di un bomber di razza come Benzema, come sarebbe finito il Mondiale? Immaginiamo Didier Deschamps mentre, steso sul letto dell'elegante villa di campagna in cui starà trascorrendo le vacanze natalizie, fissa il soffitto immaginando gli infiniti modi in cui quel pallone poteva essere sbattuto in porta.

Starà facendo lo stesso anche Benzema, le cui gambe sicuramente non sarebbero tremate dagli undici metri come hanno fatto quelle di Coman e Tchouameni. Senza di lui la Francia non ha perso solo uno dei migliori finalizzatori in circolazione ma anche un rigorista freddo dal dischetto. Quindi sì, la Francia e Deschamps devono mangiarsi le mani per non averlo portato ugualmente in Qatar.

Tuttavia, per quanto ha fatto in passato, Karim The Dream non dev'essere visto di buon occhio dalle parti di Clairefontaine dopo quello che ha fatto in passato con la nazionale francese. La sensazione è infatti che Benzema e la Francia abbiano costruito le rispettive vittorie l'uno lontano dall'altra, che il loro processo di maturazione si sia sviluppato percorrendo strade separate. Tornando al discorso sulle relazioni in età giovanile, è come se i due fossero stati fatti per stare insieme - il grande attaccante e la nazionale più forte degli ultimi 20 anni - ma che il loro incontro sia avvenuto secondo tempistiche e modalità completamente errate.

Per quanto hanno raccolto né Karim Benzema né la Francia dovrebbero avere rimorsi, ma cosa sarebbe successo se si fossero amati a vicenda?