Beppe Sala avvisa: "Se Inter e Milan andranno via sarò costretto a vendere il Meazza"

Stadio Giuseppe Meazza
Stadio Giuseppe Meazza / Maria Moratti/GettyImages
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"È legittimo che le squadre cerchino la possibilità di fare un altro stadio perché si patrimonializzano ed è doveroso che io difenda lo stadio, anche perché se vanno via cosa faccio con San Siro? Dovrò trovare una soluzione e metterlo in vendita. Non è semplice oggi fare uno stadio in un territorio molto urbanizzato".

Prosegue la battaglia di Giuseppe Sala, sindaco di Milano, sulla questione relativa allo stadio Giuseppe Meazza. Dopo oltre quattro anni di tentativi da parte di Inter e Milan per la costruzione di un nuovo impianto - con conseguente riqualificazione - nell'area di San Siro, le due società hanno deciso di portare avanti il progetto per la realizzazione di un nuovo impianto fuori da Milano: i rossoneri hanno scelto San Donato Milanese (e hanno già acquistato il terreno), mentre i nerazzurri hanno scelto Rozzano. Il rischio concreto è che Milano possa rimanere senza club e l'attuale Meazza possa diventare una cattedrale nel deserto.

In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, il primo cittadino di Milano fa il punto della situazione.

"Sapendo che le squadre hanno garantito di stare a San Siro fino al 30 giugno 2030, si parla comunque di un lungo percorso. Anche se solo apparentemente, conoscendo le complessità amministrative, potrebbe essere lunghissimo fino ad un certo punto. Io non voglio fare i conti in tasca a Inter e Milan ma fare uno stadio nuovo, serio, costa almeno 1,2 miliardi di euro. Almeno. Allora io dico alle squadre: San Siro vale 100 milioni, con un diritto di superficie di 90 anni mi date un milione di euro l'anno. Certo che dovete ristrutturarlo, ma le cifre sono sostanzialmente diverse. Se non si possono fare i lavori mentre si gioca allora hanno ragione le squadre ma se si può il mio invito è rifletterci. Anche il PSG è costretto ad andare fuori Parigi".