Bergamo e la sua Dea ripartono, questa Atalanta è ancora in formato Champions
LA RIPARTENZA - Il rischio di cadere nella retorica c'è ed è forte ma, anche senza ricamare, è chiaro come questa ripartenza sia speciale: a Bergamo lo è più che mai, lo è per quello che la città ha vissuto durante l'emergenza Coronavirus, nell'occhio del ciclone di un contagio che ha fatto i numeri di una guerra e lasciato ferite in città. Lo è anche per quel che la piazza sportiva stava vivendo e forse rivivrà: gol a raffica, spettacolo puro, il sogno Champions League da inseguire per Gasperini e i suoi uomini.
Il Gewiss Stadium è vuoto in concreto ma in realtà è gremito, per questa Atalanta-Sassuolo. Prima dell'inizio sono già emozioni, risuona allo stadio la canzone dedicata da Roby Facchinetti (Rinascerò, rinascerai) alla città di Bergamo: il silenzio successivo, per assurdo, ne amplifica l'effetto emotivo.
SEMPRE LA SOLITA DEA - Venendo alle cose di campo l'Atalanta è orfana di Ilicic, assente pesante dell'ultimo minuto, il Sassuolo parte forte ed è pericoloso in avvio: pura illusione. Il vantaggio infatti è nerazzurro e lo firma un autore a sorpresa, Djimsiti, pronto a farsi trovare sotto porta sugli sviluppi di un corner. Un gol da attaccante vero messo a segno da un centrale. I nerazzurri prendono fiducia e raddoppiano con Gomez, gol però annullato per tocco di mano dal VAR. Lo stadio è vuoto ma, come detto, non lo sembra: dall'esterno arrivano cori e voci, non mancano tifosi pronti a farsi sentire pur senza vivere la partita dallo stadio, come di consueto. Dopo un avvio complicato l'Atalanta è padrona del campo, finalmente si riconosce: Zapata, con la consueta potenza, arriva di testa sul pallone e raddoppia. A fine primo tempo un autorete neroverde chiude di fatto la sfida anzitempo, intervento goffo di Bourabia e 3-0. Il secondo tempo, nessuna sorpresa, è di gestione da parte dell'Atlanta: Gollini è sempre reattivo, Zapata è una sentenza e porta i gol nerazzurri a quattro. Bourabia nel recupero, su punizione, si rifà dopo l'autorete e fa 4-1.
Col passare dei minuti l'impressione è diventata sempre più chiara e lampante, soprattutto nel primo tempo: la Dea c'è ancora ed è pronta a riprendere il discorso da dove lo aveva interrotto, una macchina da gol capace di giocare su ritmi alti e di segnare con numerosi interpreti, tutti ingranaggi oliati e funzionali. Dall'altra parte un Sassuolo troppo sbilanciato in avanti, contro un avversario che - ormai da due stagioni a questa parte - non ti lascia scampo non appena trova un varco, un punto debole. Il 4-1 contro il Sassuolo è un messaggio: il calcio, a Bergamo, non ha perso lo spirito che negli ultimi anni abbiamo imparato a conoscere. C'è ancora entusiasmo e voglia di stupire, nonostante tutto.
Segui 90min su Facebook, Instagram e Telegram per restare aggiornato sulle ultime news dal mondo della Serie A!