Bergomi avverte Inzaghi e spiega che deve fare l'Inter per difendere il titolo
In un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, la leggenda dell'Inter Giuseppe Bergomi predica calma e attenzione in vista di questa stagione ormai alle porte. L'ex calciatore avverte Simone Inzaghi, specificando come la seconda stella sia ormai un traguardo effimero in vista della prossima cavalcata che vedrà l'Inter giocare su cinque fronti (Serie A, Coppa Italia, Champions League, Mondiale per Club e Supercoppa Italiana). Parole anche su Francesco Acerbi e su come potrebbero cambiare le gerarchie nel reparto arretrato.
Sulla prossima stagione e sul gioco interista: "Lo scudetto vinto non è una garanzia assoluta, perché non sono più i tempi dello strapotere per anni della stessa squadracome ai tempi della Juve: guai mollare, le altre ti stanno addosso. E per non mollare sarà importante anche la solidità dietro. La difesa deve mantenere anzitutto la caratteristica perfezionata l'anno scorso. Da essere una delle squadre che subivano più ripartenze ad un'attenzione e concentrazione quasi perfetti: preventive e recupero palla sempre puntuali, anche per sostenere la filosofia offensiva della squadra. E questo nonostante il coprire la profondità non sia la qualità migliore dei suoi difensori. Non quanto la capacità di impostare: non a caso l'Inter ha un altissimo numero di tocchi del portiere in area, chiaro segnale di una propensione a costruire da dietro".
Sulla difesa: "Per tutto questo, quando la squadra andrà in pressione alta, saranno fondamentali Acerbi e la sua condizione. De Vrij arriverà da un Europeo perfetto, al contrario di quello di Pavard (zero minuti per "colpa" della forma di Koundé) e Bastoni: ma impiegarlo da centrale destro in una difesa a quattro è significato metterlo in difficoltà e non nelle condizioni ideali per dare il meglio".