Bonucci parla dell'infortunio di Bremer e spiega in cosa deve migliorare la Juve

Leonardo Bonucci
Leonardo Bonucci / Nicolò Campo/GettyImages
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Fresco di ritiro dal calcio giocato, Leonardo Bonucci ha iniziato il percorso che lo porterà a fare l'allenatore, ruolo in cui potrà sfruttare l'enorme esperienza accumulata da giocatore. Nella serata di ieri l'ex difensore è stato ospite di Sky Sport, in occasione della trasmissione “Sky Calcio Club”, trasmissione durante la quale ha toccato vari temi, come la Juventus di Thiago Motta, l'infortunio di Bremer e i punti salienti della sua esperienza bianconera.

Sul suo trasferimento al Milan:
"C'era stato il famoso screzio con Allegri, volevo restare vicino casa per il problema di salute di mio figlio e all'estero non me la sentivo. Lì stava iniziando un nuovo ciclo, fecero 12 acquisti, poi a fine anno mi dissero che non c'era più posto e dissi che se dovevo andare via era per tornare alla Juventus. Con Max, quando ci siamo riavvicinati, siamo stati meglio di prima".

Sull'impatto di Cristiano Ronaldo alla Juventus:
"L'arrivo di Cristiano Ronaldo alla Juve fu deciso per migliorare una squadra già forte: l'obiettivo era vincere la Champions, ma non è stato raggiunto. Nell'anno in cui è arrivato CR7 si sono incastrate dinamiche strane: Allegri a fine ciclo, il Covid, Sarri che faticava ad entrare nelle dinamiche della gestione dei campioni che c'erano. CR7 è sempre stato un elemento di energia nello spogliatoio, ma nella stagione di Sarri nel modo di giocare è stato portato più ad agire come singolo che uomo squadra. Lui voleva giocare libero, Maurizio aveva i suoi paletti. Sarri è arrivato nel momento sbagliato: molti dicono che non è da Juve, ma non la penso così. Quando hai Ronaldo, Higuain, Dybala e Douglas Costa come li fai giocare tutti? Nella gestione devi essere un fenomeno".

Cosa è cambiato alla Juventus nelle ultime stagioni?
"Negli ultimi due anni c'era un'energia diversa, prima gli altri avevano paura nei nostri confronti e lo percepivi. Poi, invece, chi veniva allo Stadium pensava di poter portare a casa il risultato, mentre in precedenza... I nuovi dovevano acquisire quello standard da Juve, perché prima c'era gente come Buffon, Dani Alves, Chiellini, Khedira, Matuidi, Higuain, Dybala, Tevez...".

Sulla Juventus di Thiago Motta:
"Thiago Motta allo Spezia ha fatto bene e ha portato il Bologna in Champions, ora è arrivato alla Juve con tanti giovani e sta facendo un lavoro eccezionale sia sul campo che nella comunicazione. La Juve mi sta piacendo tanto per quello che sta proponendo, gli manca ancora in partite come con il Cagliari la zampata per chiudere la partita, la Juve ha avuto due occasioni proprio pulite ed altre situazioni dove poteva fare molto meglio, quello sta mancando. A vederla mi sto divertendo".

Sul grave infortunio di Bremere su Kalulu:
"Alla Juve è mancato un difensore che cambiasse il reparto. Senza togliere nulla agli altri, Gatti e Kalulu che stanno facendo un grande campionato, ma Bremer in queste situazioni qua ti aiuta tanto, ti risolve tanto. Anche prima prendeva quelle ripartenze ma Gleison recupera. Kalulu? Sì farà il centrale, penso di sì, la sua idea penso sia andare avanti con lui e Gatti. A gennaio se ci sarà un'occasione la Juve è obbligata a prendere in considerazione. Magari Thiago tirerà fuori un altro jolly in questi mesi".

Sulla gestione di Danilo:
"Conoscendolo bene, sicuramente dentro sta soffrendo ma è un ragazzo d'oro, pulito, dentro lo spogliatoio ha sempre la parola giusta. Non ha mai creato problemi, poi ovvio, quando non giochi per tante partite ti da fastidio. Terzino? Per tutta la partita no, lui parlandoci mi diceva "Leo, giocando tanto a tre o centrale nei due, mi piace fare quel ruolo lì, essere più lucido per giocare palla e meno di spinta, però è un grande giocatore e si adatta a tutto quanto".


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