Cagliari, il mancato affare Nainggolan ha messo in secondo piano il colpo Ounas

Adam Mohamed Ounas
Adam Mohamed Ounas / Catherine Steenkeste/Getty Images
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"Qua in Sardegna regna il buonumore", così canta Cesare Cremonini nella sua canzone dedicata all'isola sarda, ma non ha fatto i conti con i tifosi del Cagliari e la sessione di mercato estiva 2020. Senza troppi giri di parole si può affermare che dalle ore 20 di lunedì 5 ottobre, la stragrande maggioranza del popolo rossoblù non è esattamente di buonumore. Tutt'altro. Il motivo? Dopo un lungo corteggiamento e una serie di dichiarazioni piuttosto dirette ed esplicite tramite i media, il Cagliari non è riuscito a riportare l'idolo Radja Nainggolan in rossoblù.

Una trattativa infinita con l'Inter a colpi di interviste, provocazioni e - forse un po' troppi - tira e molla. Da una parte il giocatore che ha più volte espresso la volontà di rimanere in Sardegna, dall'altra parte le due società che hanno tirato a lunga la corda per ottenere il massimo da questa operazione di mercato. Risultato? Il Cagliari rimane a bocca asciutta, l'Inter ritrova un elemento di qualità da aggiungere al centrocampo e il giocatore si ritroverà almeno per due mesi a dover indossare la maglia nerazzurra, con la possibilità di giocare in Champions League.

Radja Nainggolan con la maglia del Cagliari
Radja Nainggolan con la maglia del Cagliari / Soccrates Images/Getty Images

Questa trattativa infinita, conclusa con un nulla di fatto per il Cagliari e i suoi tifosi, ha di fatto oscurato uno dei colpi di mercato dell'ultima ora del club rossoblù. L'arrivo in Sardegna di Adam Mohamed Ounas è passato in secondo piano. La delusione dei tifosi sardi per il mancato ritorno del Ninja è stata più forte dell'ufficialità dell'esterno francese con cittadinanza algerina.

L'operazione Ounas e i suoi numeri

Se andiamo ad analizzare rapidamente i (freddi) numeri, rischiamo di bruciare subito il talento algerino. Partiamo subito dalla statistica che solitamente si guarda in un giocatore del reparto offensivo (se poi questo gioca come esterno, poco importa): i gol. Non ha mai raggiunto la doppia cifra in stagione. Sdeng. Prima martellata in testa. In Serie A ha realizzato appena tre reti in venticinque partite. Secondo sdeng. In Ligue 1 con le maglie di Bordeaux e Nizza ha disputato 65 partite, realizzando dieci reti e otto assist. Terzo - e ultimo - sdeng.

Okay, ora che ci siamo tolti quest'ansia dei numeri, possiamo provare ad approfondire l'operazione di mercato e l'inserimento di Ounas all'interno del Cagliari di Di Francesco.

Si è trattato di un affare lampo. Il calciatore ex Napoli sembrava ormai ad un passo dal Verona. Qualche ripensamento in casa veronese ha permesso alla dirigenza rossoblù di chiudere in fretta e furia la trattativa (nata probabilmente, ma qui non essendo esperto di calciomercato non ne ho la certezza, dopo il fallimento dell'operazione Nainggolan) sulla base di un prestito con diritto di riscatto fissato a 16 milioni di euro. Troppi? Può essere, sarà il campo a stabilirlo.

Ounas con la maglia del Napoli
Ounas con la maglia del Napoli / Alessandro Sabattini/Getty Images

Sarà il campo perché finalmente, a Cagliari, l'esterno offensivo algerino avrà l'opportunità di mettersi in mostra con continuità in Serie A. Nelle due stagioni con la maglia del Napoli, Ounas ha sì collezionato 25 presenze ma giocando poco più di 600 minuti. La sua media (nella massima divisione italiana, non prendo in considerazione né Ligue 1 né coppe varie) è di 25' a partita. Troppo pochi per bocciarlo a priori, probabilmente anche per esaltarlo troppo. In questo caso me ne assumo le responsabilità.

Ounas nel 4-3-3 di Di Francesco

Di Francesco ha un solo credo tattico: 4-3-3. L'abbiamo visto in questa primissima fase di campionato, anche se a Bergamo la squadra si è disposta anche con un qualcosa di simile al 4-4-2. Ma lasciamo perdere i moduli e i pensieri tattici e concentriamoci su Adam Ounas.

Esterno puro, mancino, brevilineo, abile nel dribbling e sullo stretto. Trova la sua collocazione ideale sulla fascia destra, dove ha la possibilità di accentrarsi ed effettuare la giocata decisiva, che sia essa un tiro o un assist. Manca al Cagliari un elemento del genere? Sì. Il giovane Riccardo Sottil ha ampi margini di miglioramento ma vive più di strappi, forse più abile in fase di ripartenza quando ha la possibilità di sfruttare la sua falcata negli spazi liberi. Joao Pedro è una seconda punta adattata sull'esterno, dove perde tutte le sue qualità tecniche.

Di Francesco non chiederà i gol a Ounas (se dovessero arrivare, tanto meglio), per quello ci sono Simeone, Pavoletti e Joao Pedro, senza dimenticare Nandez e Rog (ah sì, anche lui arrivato in Sardegna da riserva partenopea e diventato uno dei punti fermi della squadra) che possono far male inserendosi dalle retrovie, ma l'algerino sarà chiamato a dare quel tocco di imprevedibilità che è spesso mancato al Cagliari (e non solo in questo inizio di stagione).


A Cagliari ci aspettavamo un po' tutti il ritorno di Radja Nainggolan. Forse lo abbiamo dato per scontato. Senza il Ninja perdiamo di esperienza in campo e nello spogliatoio, con Ounas conquistiamo fantasia sulle corsie offensive (punto fermo del credo tattico di Di Francesco). Sarà come sempre il campo a dare le risposte ma l'algerino è molto più di una semplice alternativa.