Cagliari, il presidente Giulini a tutto tondo: "Radja il nostro regalo, ma i miei figli vogliono Mbappé!"
La sfida tra il suo Cagliari e il Benevento inaugurerà la 16ª giornata di Serie A: intanto, il presidente dei sardi, Tommaso Giulini, si è raccontato nelle scorse ore ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, toccando vari argomenti riguardanti il momento della squadra, il rapporto con l'allenatore, la situazione Covid, il mercato, con il ritorno di Radja Nainggolan.
"Radja è il nostro regalo, il resto del mercato sarà funzionale. Sono ancora arrabbiato per la partita contro il Napoli, servono prestazioni convincenti e bisogna lottare fino all'ultimo per questa maglia. Voglio una squadra che condivida i nostri valori di integrità, ambizioni e perseveranza e che abbia un forte senso di appartenenza". Parole per certi versi dure verso i suoi giocatori da parte del presidente, che non nega la possibilità di compiere altre operazioni in entrata in questa sessione di mercato.
Il patron rossoblù ha riservato parte dell'intervista per spiegare il progetto del centro sportivo di Assemini: "Abbiamo già il nuovo campo in erba per la prima squadra, ma costruiremo tre nuovi campi e diverse aree. Abbiamo una tribuna da 300 posti che sarà il fortino della Primavera. L'investimento totale è sui due milioni e mezzo, stiamo studiando altre idee innovative, per ripartire con energia dopo il Centenario".
Si è passati ad argomenti strettamente tecnici, come il rapporto con Di Francesco: "Dopo aver affrontato il primo periodo negativo la nostra fiducia in lui è aumentata e sono contento di poter lavorare con un allenatore come Eusebio". Inoltre, ha parlato anche dell'ex tecnico Massimo Rastelli: "Abbiamo un buon rapporto, ci siamo sentiti poco tempo fa. E' un ottimo allenatore col quale abbiamo vinto la serie B, non merita di rimanere fermo".
Tornando al colpo Nainggolan: "Quest'estate non potevo fare un investimento così importante per un giocatore di 32 anni, in questo caso l'Inter era d'accordo sul prestito. Non c'entra l'infortunio di Rog, l'avrei preso comunque. Pisacane? Gli voglio molto bene, non è detto che vada via. Se ha una buona possibilità per giocare altri due anni valuteremo insieme". Su Joao Pedro e Godin: "Non è semplice far parte della Nazionale brasiliana. E' fondamentale insieme a Ceppitelli e Cragno, che sono con me dall'inizio. Non sono pentito di aver preso Godin, è un campione, un leader e sono convinto che darà tanto".
Infine, ha parlato della situazione legata al Covid e al rapporto con i figli: "In questo periodo fare calcio è ancora più complicato di fare industria. Questo governo non ha idea di tutti i danni che sta subendo il calcio. L'era del Covid mi ha insegnato a diventare più calmo e riflessivo, anche se con i miei figli urlo ancora tanto. Ho quattro maschi di 16, 13, 12 e 4 anni. Mi chiedono di prendere Mbappé! Quando l'ho detto a Leonardo, che ha ancora la casa a Milano nel mio stesso palazzo, mi ha risposto che per adesso non vuole cedermelo".
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