Calafiori vale davvero 50 milioni? L'anomalia inglese
È stato presentato ieri con la sua nuova maglia. A Londra, nella città che diventerà la sua casa almeno per i prossimi 5 anni. Riccardo Calafiori è un nuovo giocatore dell'Arsenal. Il club l'ha presentato ai suoi tifosi attraverso un'intervista sui suoi canali social, Mikel Arteta lo ha fatto incontrare con i suoi compagni di squadra nella sua prima riunione tecnica. Un altro talento italiano in fuga verso la Premier League, con quell'orgoglio misto a rammarico che si vive in relazione ai connazionali che viaggiano lontano dal nostro paese per provare a diventare i migliori sulla scena mondiale.
Alla fine i milioni investiti dai gunners per tesserare il centrale difensivo mancino sono stati circa 50 e non sono finiti tutti nelle casse del Bologna. La metà è finita in quelle del Basilea, che aveva il 50% sulla futura rivendita e circa 10 nel bilancio della Roma, stando a quanto riportato da diversi media. Un'operazione che lo posiziona nella Top 5 dei calciatori italiani più costosi di sempre e nella Top 10 dei trasferimenti dalla Serie A alla Premier League.
Ora, con gli occhi e la pressione inglese a scandire il suo nuovo presente, Riccardo Calafiori dovrà provare a imporsi in una difesa che ha già una coppia molto solida (Gabriel-Saliba), provando ad offrire a Mikel Arteta una soluzione sia come centrale, che come terzino o braccetto di sinistra. La cifra investita per lui è giusta o si tratta della solita anomalia inglese?
Difficile stabilirlo dopo l'exploit di una singola stagione, dipenderà da tanti, troppi fattori che accompagnano il trasferimento di un giocatore qualsiasi in un qualunque luogo. I presupposti per fare bene però ci sono tutti. La precedente esperienza all'estero crea un vantaggio rispetto ai suoi colleghi per quanto riguarda l'ambientamento, la scuola Thiago Motta lo aiuta avvicinandolo al calcio di Arteta, rispetto a compagni di reparto abituati a crescere in sistemi più conservativi. Il ruolo di difensore-centrocampista di impostazione è la novità che circola negli ultimi anni nelle realtà migliori del calcio contemporaneo, sia da una posizione laterale che centrale.
John Stones, giocatore di riferimento proprio di Calafiori, rappresenta l'esempio più vincente nel Manchester City di Pep Guardiola. Aleksander Zinchenko è un altro collante dei due reparti nei gunners, dove ha seguito Arteta per aiutarlo a imporre una nuova idea calcistica a Londra, ma in generale gli esempi del calcio contemporaneo sono sempre di più.
Sul discorso che concerne il prezzo, si tratta senza dubbio di cifre importanti, ma soprattutto per il contesto italiano. In Premier League sono abituati a sforare il tetto dei 2 miliardi da diverse sessioni di calciomercato estive e il prezzo del trasferimento base è sicuramente più alto rispetto al nostro. Poi, la tematica è ancor più amplificata nelle Big Six, che con rose già di livello altissimo, non badano a spese per tesserare la tipologia di calciatore che reputano maggiormente adatto al proprio contesto. Prendendo nello specifico proprio l'Arsenal, possiamo ricordare i 230 milioni investiti dai gunners solo per tre giocatori nella precedente sessione: Declan Rice (115), Kai Havertz (75) e Jurrien Timber (40).
Imporsi in Premier League non è mai stato facile per i calciatori italiani volati all'estero, ma l'integrazione di Riccardo Calafiori, per la crescita mostrata anche all'Europeo con gli azzurri e il plausibile aiuto nell'integrazione in squadra di Jorginho, potrebbero accelerare il processo londinese. I prezzi continuano a salire, e parlare di cifre fuori mercato (o troppo alte) è un discorso le cui basi si sgretolano progressivamente, a causa di troppi esempi (positivi o negativi) che smentiscono a piacimento i diversi punti di vista.