Calciopoli, Cobolli Gigli: "Anche l'Inter doveva essere processata"
Le tristi vicende di Calciopoli continuano a tenere banco anche a distanza di 16 anni. Il nuovo capitolo di una delle pagine più tristi del calcio italiano arriva in seguito alle parole di Massimo Moratti, che a cascata hanno provocato le risposte di Luciano Moggi e di Giovanni Cobolli Gigli. L'ex presidente della Juventus ha infatti parlato così ai microfoni di Telenord:
"Ho letto una recente intervista a Massimo Moratti. Si è parlato di tutto, ma è mancata una domanda: 'Come mai nel 2006 l'Inter non è apparsa nel processo Calciopoli, mentre 4 o 5 anni dopo è apparso il faldone sui nerazzurri, per cui il procuratore Palazzi ha parlato di grave illecito sportivo?'. Se lo sono dimenticati tutti, io sono dispiaciuto, anche arrabbiato per questa faccenda: se l'Inter fosse stata nel processo sportivo con la Juventus, e fosse stata accusata, come poi accaduto solo anni dopo, di 'grave illecito sportivo', sarebbe stata tutta un'altra storia".
"Qualcuno ha nascosto il faldone, qualcuno potente perché per nascondere una cosa del genere... Ma non ho capito, però, perché dopo 5 anni lo abbiano fatto riapparire. Forse - spiega Cobolli Gigli - per dare un ulteriore schiaffo morale alla Juventus, come a dire: 'Quando ho voluto nascondere qualcosa, l'ho fatto sparire'. Quando tutto era ormai prescritto, eccolo qua".
Sui tricolori revocati ai bianconeri: "Gli scudetti non andavano assegnati a nessuno: almeno i colpevoli sarebbero stati due, invece in Calciopoli c’è stato un solo peccatore".
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